Fave e pecorino: un classico da consumare ogni anno il primo maggio in occasione della festa dei lavoratori. Si tratta di una tradizione molto nota, ma in realtà le fave possono far parte della dieta tutto l'anno, in quanto i semi secchi sono facilmente reperibili nei supermercati e possono utilizzarsi per la preparazione di minestroni e zuppe, soprattutto nel periodo autunnale invernale. Ad esempio li si può trovare in scatola oppure in sacchetti. In realtà grazie alle molte proprietà che possiedono e ai benefici per la salute, dovrebbero essere presenti sulle nostre tavole con maggiore frequenza.
Fave: effetti benefici per la salute
Le fave sono un alimento molto adatto a chi intende iniziare una dieta dimagrante perché possiedono pochissime calorie: circa 40 per 100 grammi se crude, cotte ne contengono ancora di meno. Le fave contengono vitamina A e C, che ci aiutano a rinforzare ossa muscoli e vasi sanguigni. Buono anche l'apporto della vitamina B2 che ci fornisce energia mentale e fisica e quindi è utile soprattutto nei periodi di stress. La vitamina B1 favorisce invece l'assorbimento del calcio, minerale fondamentale per mantenere in salute le nostre ossa. Le fibre invece, oltre che favorire la corretta funzionalità intestinale, aumentano il senso di sazietà. Per quanto riguarda i sali minerali sono presenti fosforo, ferro rame e tiamina. Le fave inoltre contengono la L-Dopa che aumenta la concentrazione di dopamina nel cervello e quindi possono contrastare la depressione e prevengono la comparsa di alcune patologie neurodegenerative, quali il morbo di Parkinson. Pur non esistendo al riguardo una certezza circa la loro efficacia da un punto di vista clinico, i pazienti affetti dal Parkinson hanno l'abitudine di consumare le fave in quanto fonte naturale di L-dopa. I composti fenolici contenuti in questo alimento (catechine, flavonoli, procianidine) sono antiossidanti naturali che combattono i danni prodotti dai radicali liberi al Dna. Inoltre ricerche recenti hanno dimostrato che sempre i composti fenolici estratti dalle fave, nei topi di laboratorio con diabete indotto, sono in grado di inibire la digestione dei lipidi e dei carboidrati. In tal modo diminuisce l'assorbimento dello zucchero e dei grassi, per cui è più facile mantenere il peso. Sono utili anche per controllare i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Gli estratti delle fave inoltre sarebbero in grado di contrastare efficacemente la proliferazione di alcune cellule relative ai tumori di vescica, fegato e colon. Essendo ricche di acido folico per cui ne viene indicato il consumo anche in gravidanza. Rappresentano una buona fonte proteica, per cui ad esempio i vegetariani possono utilizzarle in sostituzione della carne.
Nello specifico per quanto riguarda l'utilizzo ai fini di una dieta dimagrante le fave, come i legumi in genere, hanno una cattiva fama, in quanto si ritiene che siano responsabili dei gonfiori post pranzo. In realtà ciò si verifica se il consumo di questi alimenti è perlopiù sporadico o occasionale. Se invece vengono inseriti nel contesto di una dieta equilibrata, ad esempio consumati 4 volte a settimana, si dà modo alla flora batterica dell'intestino di abituarsi ai polisaccaridi contenuti nei legumi. Riguardo alla dieta quindi le fave devono far parte di un piano dietetico equilibrato per dimagrire. Inoltre sono molto semplici da preparare, se fresche e quindi crude basta sbucciarle, quelle cotte invece sono pronte in circa 10-15 minuti o anche la metà del tempo nel caso in cui si dispone di una pentola a pressione.
Dieta delle fave: esempio di una giornata tipo
Colazione: tè verde , una macedonia di frutta e uno yogurt magro.
Pranzo: riso integrale con fave e asparagi.
Cena: fave fresche e pecorino oppure fave fresche accompagnate da una frittata.
Prima di iniziare questa dieta chiedete sempre consiglio al vostro medico.
Le fave inoltre sono utili per controllare il glucosio e il colesterolo nel sangue. Riguardo alle controindicazioni esiste una malattia nota come favismo che deriva dalla mancanza di un enzima, che in determinate condizioni può essere causa di crisi emolitica, ovvero di distruzione dei globuli rossi. Il favismo desta preoccupazione soprattutto per i bambini, che nei casi più gravi devono essere sottoposti a trasfusioni di sangue. Inoltre possiedono un effetto lassativo, per cui vanno consumate con moderazione se si va incontro spesso ad episodi di diarrea.