Presi dal laccio della vita di tutti i giorni non facciamo di certo gran conto degli orari dei pasti. In realtà non si tratta di una variabile di poco valore, soprattutto se abbiamo deciso di seguire una dieta dimagrante. In questo senso non conta infatti solo cosa si mangia, ma anche quando si mangia e quindi l'orario in cui vengono consumati i pasti. Si parla in questo caso della crononutrizione. Per dimagrire è quindi necessari diminuire l'apporto calorico, ma il percorso dietetico va pensato in una ottica più allargata per coinvolgere anche altri aspetti, quali per l'appunto l'orario dei pasti. Mangiare infatti a determinati orari può influenzare l'attività metabolica e quindi la capacità di assorbimento dei nutrienti e di bruciare i grassi in eccesso. Questi aspetti sono stati posti in evidenza dalla ricercatrice italiana Eleonora Poggiogalle del Pennington Biomedical Research Center in USA in collaborazione col team di Eric Ravussin e Courtney Peterson. Lo studi ha preso in esame pazienti in sovrappeso di età compresa tra i 20 e i 45 anni. Ai volontari è stato chiesto di consumare i pasti della giornata nell'arco di 12 ore, ovvero dalle 8 alle 20 per 4 giorni consecutivi. Successivamente invece è stato chiesto loro di consumare pasti principali della giornata dalle 8 alle 14. Questo cambiamento di orario ha prodotto un abbassamento dei valori della grelina, un ormone che ci fa aumentare la sensazione di fame. Insomma il cambio orario può avere effetto sulla salute.
Dieta dell'orologio: come funziona
La dieta dell'orologio è un regime dietetico bilanciato che prevede questa distribuzione dei nutrienti: 50% di carboidrati, 35% circa di lipidi, 15% di proteine. La regola fondamentale è che l'apporto calorico va concentrato nelle prime 6 ore di veglia della giornata. In questo modo è possibile rispettare i ritmi circadiani dell'organismo, ovvero quella sorta di orologio biologico interno tramite cui riusciamo a sintonizzarci col ciclo di veglia buio. I pasti della giornata devono essere tre, colazione, pranzo e cena e vanno consumati a determinati orari. La colazione va effettuata alle 8 del mattino, il pranzo alle 11 la cena alle 14. Prima di iniziare la dieta dell'orologio parlatene al vostro medico curante nutrizionista o dietologo che sapranno fornirvi tutte le informazioni necessarie.
Dieta dell'orologio (cronodieta): indicazioni
Vanno rispettate alcune indicazioni essenziali: è preferibile consumare carboidrati e zuccheri prima delle 15, mentre le proteine andranno consumate la sera. Questo sempre per un discorso legato al bioritmo dell'organismo. Al mattino infatti per iniziare carichi la giornata e sfruttare la maggiore attività metabolica abbiamo bisogno dell'energia che ci deriva dal consumo di alimenti che contengano carboidrati e zuccheri. Di sera invece il metabolismo subisce un rallentamento, per cui è preferibile consumare alimenti di facile digeribilità a base di proteine e poco calorici, come il pesce o la carne bianca. Un'altra regola molto importante della dieta dell'orologio è di distanziare i pasti di almeno 5 ore. In questo modo evitiamo l'accumulo di zuccheri che l'organismo non riuscirebbe ad utilizzare come energia e quindi verrebbero trasformati in grasso. Infine la dieta perché possa produrre risultati va accompagnata alla pratica di una attività fisica.
Colazione: (dalle 7 alle 8) latte parzialmente scremato, yogurt caffè o the a scelta accompagnato da due fette biscottate, cereali integrali oppure biscotti.
Pranzo: (12-13)pasta integrale, di farro o kamut accompagnata da un con condimento leggero e un frutto di stagione.
Cena: (entro le ore 20) Si suggerisce un secondo piatto a base di protene, ad esempio carne pesce accompagnato da verdure a scelta.