Palazzolo Acreide - E’ stata inaugurata nei giorni scorsi l’esposizione “Akrai e il suo territorio. Materiali dai depositi” allestita negli spazi del Museo archeologico di Palazzo Cappellani a Palazzolo.
La mostra nasce dalla volontà di esporre i materiali custoditi nei depositi. Provengono sia dal Museo archeologico di Palazzo Cappellani che dal museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa. Si vuole applicare così il principio della rotazione dei reperti. Un modo per dare ai visitatori la possibilità di tornare a ri-visitare un museo. E così trovare sempre qualcosa di nuovo nel campo dell’archeologia da ammirare.
Si segnala una lucerna in terra sigillata di produzione africana che presenta nella parte inferiore il bollo IVNI ALEXI. Da Akrai (scavo Judica 1887) proviene anche il blocco, che doveva essere inserito in un muro. Sulla cui faccia a vista è il bassorilievo, con funzione apotropaica, di un fallo alato e con zampe leonine e la scritta benaugurante “kai su”. Dal territorio, e precisamente da Contrada Furmica, proviene il più antico dei pezzi esposti, la pelike a figure rosse con rappresentazione di una donna che si guarda allo specchio, fra due giovani, datata alla seconda metà del V sec.a.C. Lo straordinario livello artistico è testimoniato dall’efficacia con cui l’artista ha reso il riflesso del volto della donna nello specchio.
Da contrada Serra Palazzo proviene il famoso rilievo con rappresentazione di Apollo ed Artemide (II sec.a.C.), appartenente, a seguito di acquisto, al vecchio fondo del Museo Archeologico Paolo Orsi, di cui presso il museo di Palazzo Cappellani era esposto un calco. Oggi è possibile invece, per la prima volta, ammirate l’originale. Da contrada Aguglia proviene anche una esemplificazione di piatti, pentole, coppe e brocchette (un vero e proprio servizio da tavola) recuperate dallo scavo di una fattoria tardo-ellenistica effettuato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa negli anni ’60 del secolo scorso.