Ragusa - Sembrerebbe un paradosso, una burla, una notizia falsa, ma in realtà è quello che le segreterie nazionali e territoriali di CGIL, CISL e UIL si son viste recapitare in questi giorni da una delle più grandi società di distribuzione del gas italiana, la 2iretegas.
Richiesta di cassa integrazione per un’azienda che agisce nei servizi pubblici ed essenziali utili al Paese. "La 2iretegas vorrebbe fare cassa con la retribuzione dei lavoratori, ritagliare il costo del lavoro e continuare però a distribuire il gas e inviare conseguentemente bollette al popolo italiano per ingrassare i ricavi societari, come se nulla fosse", dicono i sindacati.
Nel 2019 2iretegas ha avuto un fatturato di quasi 3 miliardi. E il 2020, nonostante la tragica emergenza sanitaria che sta vivendo l’Italia, l’andamento economico sarà sempre uguale.
Crescono i clienti, cresce pure il fatturato.
"Ma come fa un’azienda di tale portata a chiedere la Cassa Integrazione, nonostante rappresenti un servizio pubblico ed essenziale, dunque esonerati da alcun provvedimento di chiusura attività?"
Il sindacato all'unanimità ha rimandato al mittente questa richiesta atipica, apostrofandolo come “atto scellerato e senza uguali” nella storia dei servizi pubblici essenziali, informando oggi anche le Prefetture e i Sindaci dei territori del comportamento di questa azienda a capitale privato, supportata, però, dal Pubblico e da Cassa Depositi e Prestiti.
"2i Rete Gas invece, oltre a rendersi protagonista di una speculazione intollerabile, non ha neanche adottato il protocollo di sicurezza con le Organizzazioni sindacali in riferimento alle attività svolte dai lavoratori, che sono ad oggi sprovvisti di adeguati Dpi per svolgere le proprie attività e non si è nemmeno premurata di adottare integralmente le misure previste dai protocolli per mettere in sicurezza le sedi e i mezzi. Cosa ancor più grave, non lo ha fatto neanche dopo l’accertamento di alcuni casi di positività al Covid19 di alcuni lavoratori siciliani di cui siamo venuti a conoscenza per le vie informali".
"Abbiamo Scritto ai Prefetti ed ai Sindaci dei territori interessati per chiedere un loro tempestivo intervento nei confronti di una azienda che incomprensibilmente assume un atteggiamento arrogante e spregiudicato anziché mettersi al servizio del Paese e della cittadinanza come impone il suo ruolo di grande soggetto industriale di distribuzione di un servizio pubblico essenziale".
Le segreterie Nazionali stanno intervenendo nei confronti del Ministero delle Finanze e della presidenza del Consiglio dei Ministri.
"Frattanto il conto lo pagano i lavoratori che rischiano di essere mal pagati e sottoposti a rischi che potremo tranquillamente evitare attraverso un confronto serio sulle attività da svolgere in campo e da remoto, applicando tutte le dovute precauzioni al fine di ridurre a zero il rischio di contagio delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati a svolgere le proprie attività.
L’annuncio del ricorso all'istituto della cassa integrazione guadagni da parte di 2i Rete Gas apre oltretutto uno scenario inedito in tutto il settore e pone seri dubbi sull’opportunità dell’utilizzo di questi strumenti da parte di aziende che svolgono servizi pubblici essenziali. La distribuzione del gas è un servizio di interesse pubblico, di conseguenza la continuità, l’efficienza e l’esercizio in sicurezza delle attività devono necessariamente essere assicurati.
In considerazione di ciò è complicato giustificare il ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle aziende di servizi pubblici essenziali ed in particolar modo di quelle che si occupano di Energia, in quanto, per come è noto, si tratta di imprese più che floride, con attivi di bilancio consolidati negli anni che “continueranno a fatturare anche in questa situazione di emergenza straordinaria” senza alcuna oscillazione significativa dei consumi tra prima e durante l'emergenza Covid-19.
I fondi per gli ammortizzatori sociali sono vitali per aziende e settori davvero in difficoltà, dobbiamo salvaguardarli ed utilizzarli per far rimanere in piedi intere filiere che rischiano di essere spazzate via dalla crisi economica che si determinerà dall’emergenza coronavirus.
I servizi pubblici essenziali devono essere erogati senza soluzione di continuità ed il ricorso alla cassa integrazione è una contraddizione in termini per questi settori.
Facciamo appello alle Istituzioni affinché con il loro autorevole intervento contribuiscano a ripristinare immediatamente le condizioni di sicurezza nelle sedi e nei luoghi di lavoro di 2i Rete Gas, affinché l’impegno dei tanti lavoratori non venga svilito da interessi di carattere finanziario da parte di una azienda come 2i Rete Gas che si mostra spregiudicata nel peggiore momento che la storia ci consegna.”
Così scrivono in una nota congiunta i segretari regionali e territoriali di Filctem, Femca e Uiltec.