Ragusa - Visto da lontano potrebbe sembrare anche un paesaggio rupestre, ma non è così. Sono i dati del contagio in provincia di Ragusa dal primo marzo a oggi. Un mese e mezzo esatto di contabilità per questa sventura che ha già mietuto, come fosse grano, 140.000 persone in tutto il Mondo. Cinquantanove contagi a oggi, accertati dall'Asp provinciale, con 80 tamponi negativi solo in data odierna e altri 250 da processare. Quelli ragusani sono numeri che potrebbero farci stare anche un po' più sereni, guardando all'orto del vicino. Ma non deve essere così.
Non deve essere assolutissimamente così.
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E ci viene da pensare a Istanbul, alla finale della Coppa dei Campioni di 15 anni fa. Era il 25 maggio 2005, e nello spogliatoio del Milan c'era puzza di Champagne. Un intervallo felice? Fin troppo, diremmo poi. Il primo tempo della finale di Champions League era appena finito e il Milan stava battendo il Liverpool per 3-0: aveva giocato un calcio perfetto. Stratosferico. Galattico. Gol di Maldini, doppietta di Crespo, fanfara a bordo campo e macchine col motore acceso per strombettare in giro per le città. Ancora quarantacinque minuti e "Campioni d’Europa!". Per i giocatori del Milan era fatta; per i tifosi, anche. Ma non avevano fatto i conti col destino. Dopo quindici minuti il Liverpool aveva pareggiato i conti, 3:3. Supplementari e poi rigori. La coppa andò agli Inglesi.
Ecco, quando vediaamo la politica tutta, vera, fanta o pseudo che sia, festeggiare per i risultati momentanei della provincia di Ragusa in questa partita col Virus, pensaimo alla finale di Istanbul. E ci sovvien l'eterno e il suono frizzante dello Champagne stappato dentro lo spogliatoio del Milan a fine primo tempo. Ecco, lei, la sconfitta.
