di Redazione

PALERMO, 22 APR Motivi di salute gravissimi e non le
nuove norme sull’emergenza Coronavirus nelle carceri hanno
indotto il magistrato di sorveglianza a concedere i domiciliari
a Francesco Bonura, imprenditore mafioso palermitano condannato
a 18 anni e 8 mesi di carcere, coinvolto nell’inchiesta Gotha. I
giudici hanno accolto l’istanza del suo avvocato, Giovanni Di
Benedetto, che ha provato attraverso una serie di consulenze
mediche il gravissimo stato del capomafia ultrasettantenne.
Il magistrato ha deciso un differimento dell’esecuzione della
pena (Bonura stava scontando una condanna definitiva) dunque per
motivi di salute, a causa di un tumore al colon per il quale è
stato sottoposto a un intervento chirurgico. Al boss, con la
liberazione anticipata, restavano da scontare 9 mesi.
Non sono ancora noti invece i motivi della scarcerazione di
un altro mafioso: Pino Sansone, anche lui imprenditore, tra i
nuovi vertici della mafia del dopo Riina. Il tribunale del
Riesame di Palermo non li ha ancora depositati.
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