Roma - Tavoli dimezzati al ristorante. E' il parere del Comitato tecnico-scientifico consegnato al presidente del consiglio Giuseppe Conte in vista del decreto sulla “fase 2” che entrerà in vigore il 4 maggio.
Secondo gli scienziati la riapertura di questi luoghi fornisce un «impatto maggiore di rischio» rispetto ad altre attività e dunque si deve prevedere un distanziamento più ampio - almeno due metri tra i tavoli - e comunque un dimezzamento della capienza per evitare ogni rischio di contatto. Appare dunque scontato che non riapriranno prima dell’11 o del 18 maggio, se non (forse) per il servizio take away.
Ecco come riaprire in sicurezza
Banchetti e buffet saranno banditi. Niente più “tavoli sociali” con tanti posti e niente più “compressione” come nei bistrot francesi. E' utile che i gestori comincino da subito ad attrezzarsi per reinventare un po’ lo stile italiano di stare a tavola. Che è poi uno dei must che ci è riconosciuto in tutto il mondo.
Al di là delle tecnologie che la faranno da padrone per ridurre i contatti (prenotazioni, menu e pagamenti, più saranno online e più ci sarà gradimento dei clienti…), fra igienizzanti, mascherine e guanti bisognerà industriarsi perché ogni ristorante mantenga la sua anima e non si trasformi in una sorta di triage all’insegna della doverosa sicurezza. Un rischio tanto più vero quanto i locali appartengono magari alla penultima tendenza degli arredatori che voleva tutto bianco asettico in stile simil ospedale.
Magari per qualche mese si dovranno usare mascherine ed allora pensiamo ad abbinarle alle divise del personale e analogamente facciamo con guanti colorati in lattice. Se scelti con gusto e sobrietà non sarà la fine del mondo. Quante più accortezze ci saranno nelle toilette, meglio sarà. Porte con aperture automatiche e water con sanificazione automatica saranno i must. Il costo è un po’ alto, ma sicuramente farà la differenza. L’igiene garantita e percepita varrà più di 10 false recensioni da 5 pallini su TripAdvisor.