Buone vibrazioni
di Redazione


Modica – Giovanni Caccamo è stato l’unico cantautore presente al Live Streaming Festival virtuale per il cinquantennale dell’Earth Day organizzato da Patti Smith e dalla figlia Jesse. Ieri sera alle 22 concerto in quarantena sull’account Instagram dell’associazione non profit Pathway to Paris, che si spende nella lotta contro i cambiamenti climatici. A organizzarlo, Patti Smith con la figlia Jesse. Fra gli ospiti, Michael Stipe (ex R.E.M.), Flea dei Red Hot Chili Peppers, Cat Power, Ben Harper e Johnny Depp.
“La scorsa estate ho conosciuto Jesse, la figlia di Patti Smith, in maniera quasi casuale, grazie a due amici: abbiamo trascorso una serata meravigliosa insieme. Chiacchierando si è creato, da subito, un feeling particolare: abbiamo diverse esperienze musicali che ci accomunano”, racconta il cantautore modicano.
“Jesse si trovava a Milano – la città in cui abito – per qualche settimana. E mi ha chiesto un favore. Il pianoforte nella casa dove alloggiava era scordato, voleva che le indicassi un posto dove poterne trovare uno digitale. L’ho soccorsa subito: conosco il disagio di essere lontano da casa, voler suonare e non poterlo fare. Quindi, ho deciso di prestarle il mio. Abbiamo passato un pomeriggio insieme, tra jam session e confronti sulla musica italiana e internazionale. È stato in quell’occasione che mi ha parlato dell’associazione Pathway to Paris, per la lotta ai cambiamenti climatici. Con Jesse, da quel momento, ci siamo costantemente sentiti, so che ha parlato a sua madre del nostro incontro. E poi, qualche giorno fa, sono stato invitato a questo evento straordinario fissato per domenica sera”.
Ieri sera Giovanni ha cantato “Eterno” e “Cant’t take my eyes off of you”. “È un brano che ho già inserito nel tour dello scorso anno in Sudamerica, Europa e Nord Africa. Dopo aver visto il film Jersey Boys, infatti, ho scoperto il significato originale. Dietro l’allegria del pezzo che ci ha fatto tutti ballare, portato al successo da Gloria Gaynor, si nasconde una storia triste: Frankie Valli, il leader dei Four Season, l’ha scritto per il suicidio della figlia. Il suo discografico storico, vedendo lo spartito sul pianoforte, ha insisto per sentire la composizione e Frankie l’ha interpreta in maniera struggente voce e piano. La band, che si era sciolta, fu riunita e la tristezza delle liriche venne mascherata dal ritmo. Nei miei concerti ho voluto ridare, a questa canzone, la magia e l’emotività originali”.
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