Negli Usa diverse aziende stanno studiando materiali di uso quotidiano e li stanno sottoponendo a prove di efficienza filtrante per dare ai consumatori indicazioni utili. Vincono panni di carta, lenzuola e jeans. Ormai abbiamo imparato che si può fare una mascherina con qualsiasi materiale. Da quando è iniziata l’emergenza per il coronavirus e hanno detto che è meglio indossare le mascherine, sul web è esploso un così esorbitante numero di tutorial per creare mascherine fai da te che ne abbiamo viste realizzate con i materiali più disparati. In origine fu la carta da forno, per poi arrivare agli ultimi materiali di questi giorni che vedono protagonisti i jeans e i sacchetti delle aspirapolveri. Nel nuovo DPCM appena firmato dal premier Conte secondo quanto descritto nell’articolo 3: «Per la popolazione generale potranno essere utilizzate, in alternativa alle mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso».
Come ingegnarsi per realizzare le mascherine?
E se vi trovate a corto di mascherine? In molti hanno pensato di farsele da sé e nel web ormai sono all'ordine del giorno dei tutorial per creare mascherine a casa partendo da un scampolo di stoffa e da altri semplici materiali reperibili in casa. Ben vengano anche quelle, ma attenzione: rimane il fatto che ad essere efficaci sono esclusivamente le mascherine certificate che rispettano le normative. Detto ciò, se ad uscire ci si sente più sicuri indossando una sorta di schermo tra naso e bocca e le mascherine che avevate di scorta sono finite (ricordate che quelle chirurgiche comunque non sono riutilizzabili più volte), si possono creare anche a casa se avete anche piccole abilità nel cucire. Anche se in Italia si va verso il miglioramento dell’approvvigionamento, il tema mascherine è sempre centrale e dover provvedere da soli spesso è l’unica via necessaria. Anche negli Stati Uniti si pone lo stesso problema, tanto che nei laboratori che testano le particelle atmosferiche, le apparecchiature ad alta tecnologia vengono ora utilizzate per misurare il potenziale di filtrazione di filtri per caffè, lenzuola e qualsiasi altro materiale non convenzionale che il pubblico possa utilizzare per realizzare le mascherine fai da te.
Arrivano dagli Usa i test di laboratorio per stabilire quali sono i materiali migliori per la produzione delle mascherine.
Le mascherine fai da te? Usatele, se non avete quelle chirurgiche, a consigliarlo sono gli autorevoli Centers for Disease Control (Cdc) americani, sarebbe in parte l’equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità. Scegliete un tessuto di cotone pesante e cucitele a casa. Se non avete dimestichezza con ago e filo, ritagliate un rettangolo da una vecchia maglietta. Se non riuscite neanche in questa impresa, copritevi bocca e naso con sciarpe e bandane ripiegate più volte. Dopo l’uso, lavate pure le vostre protezioni per poi reindossarle ogni volta che uscite di casa. L’azienda Smart Air, che produce depuratori d’aria, ma ha guadagnato un grosso seguito in termini di pubblico online per un blog sulle mascherine (che risponde a domande comuni ) ma anche i ricercatori della Virginia Tech, dell’Università della Scienza e della Tecnologia del Missouri e di Wake Forest Baptist Health hanno prodotto test sui materiali utilizzati per il confezionamento delle mascherine. I test vagliano il potere filtrante per particelle da 0,3 micron: le mascherine FFP3 per i medici filtrano il 99% di particelle di 0,23 micron, il virus è di 0,12 micron, ma viene veicolato da goccioline di maggior dimensione. Una mascherina chirurgica filtra tra il 60 e l’80 percento.
I tessuti a più strati sono i migliori per confezionare le mascherine.
I ricercatori hanno testato le maschere fai-da-te. Lo studio è molto importante perchè le mascherine home made potrebbero sopperire alla carenza di mascherine protettive chirurgiche. Tra tutti i test fatti, spiccano alcune evidenze generali: molti tessuti fanno un buon lavoro filtrando le particelle virali più grandi (droplets), sono poco efficaci invece per le goccioline più piccole (aerosol). Nella maggior parte dei casi, le fibre naturali hanno prestazioni migliori di quelle sintetiche. Due strati sono meglio di uno. Alcuni articoli, come i sacchetti per l’ aspirapolvere e filtri per il caffè (americano), fanno un buon lavoro di filtraggio ma possono rendere difficile la respirazione. Tutti abbiamo in casa delle vecchie Federe e delle lenzuola che non utilizziamo più, per realizzare le mascherine sono perfette. Smart Air ha testato lenzuola al 100% di cotone, con trama a 120 fili e ha trovato un potere filtrante del 90% per particelle grandi (droplets) e al 24% per particelle piccole (aerosol). Gli scienziati del Missouri hanno trovato che quattro strati di federa per cuscino a 600 fili hanno raggiunto la stessa protezione di una mascherina chirurgica..
Le maschere fai-da-te a due strati sono più efficaci? una maschera a due strati di flanella e cotone è stata una delle migliori testate nello studio di Wake Forest Baptist e ha rivaleggiato con l’efficienza di una mascherina chirurgica. In generale, il tessuto di cotone ad alto numero di fili scelto per le trapunte e per la sua durata fa un ottimo lavoro.
Jeans e tela: nel rapporto di Smart Air, jeans e tela hanno filtrato oltre il 90 per cento di particelle grandi e circa un terzo di particelle piccole. Le magliette in cotone sono di gran lunga il più popolare tessuto per mascherine fai-da-te. Una maglietta pesante probabilmente farà un lavoro migliore di una leggera. Smart Air ha anche usato quello che chiamava “strofinaccio da cucina” e ha scoperto che filtrava le particelle più grandi e il 48 percento delle particelle piccole. Anche voi vi siete imbattuti sul web in delle foto dove la gente andava in giro utilizzando come mascherina i reggiseni? La forma arrotondata delle imbottiture può assomigliare a una mascherina e ci sono anche gli elastici, motivo per cui alcune persone li trasformano in mascherine per il viso. Smart Air ha fatto i test pure su quelli e ha dichiarato di aver testato un reggiseno in “mussola e spugna” che ha trattenuto il 76 percento di droplets (goccioline grandi) e il 14 percento di particelle piccole (aerosol).
Le sciarpe e le bandane indossate al posto delle mascherine: anche in questo caso sono composti da materiali molto vari. La maggior parte delle bandane di cotone sono realizzate in cotone molto leggero e, anche se ripiegate per quattro volte, non offrono molta protezione. Nei test Smart Air, entrambi hanno funzionato male. I Panni per pavimenti usa e getta: Smart Air ha testato un panno per pavimenti monouso sottile che filtrava solo il 7 percento di piccole particelle.
Filtri dell’aria e sacchetti da aspirapolvere: gli scienziati hanno cercato di trovare materiali alternativi efficaci provando i filtri dell’aria e testando i sacchetti HEPA (quelli delle aspirapolveri). Entrambi possono funzionare abbastanza bene, ma hanno aspetti negativi significativi. Guardando i dati dei test, l’asciugamano e il sacchetto dell’aspirapolvere sono stati i materiali più performanti. Tuttavia, i ricercatori non hanno scelto questi come i migliori materiali per le maschere fai-da-te: La risposta sta nella traspirabilità. Quanto sia facile respirare attraverso la maschera è un fattore importante che influenzerà la sua comodità. E il comfort non è solo un lusso. Il comfort influenzerà per quanto tempo puoi indossare la maschera. Sebbene l’asciugamano e la bustina di aspirazione catturassero la maggior parte delle particelle, erano anche le più difficili da respirare. Con due strati, l’asciugamano era due volte più difficile da respirare rispetto alla maschera chirurgica. Al contrario, la federa, la maglietta, la sciarpa e il lino erano tutti più facili da respirare rispetto alla maschera chirurgica. Basandosi sulla cattura delle particelle e sulla traspirabilità, i ricercatori hanno concluso che le magliette in cotone e le federe sono le migliori scelte per le mascherine fai da te.
Consigli per le mascherine fai da te. La mascherina fai da te deve essere larga 25 centimetri e alta 15. Se possibile deve essere formata da più strati di tessuto sovrapposti, ma senza ostacolare la respirazione. Deve essere fissata alle orecchie con un elastico di 15 centimetri circa, da aggiustare in base a ciascun individuo.