Caltagirone - "Lo splendore del nulla e altre storie", edito Sellerio, è il nuovo romanzo di Maria Attanasio. Di vite oscure destinate al nulla è intessuto questo nuovo libro fatto di sette racconti già pubblicati altrove e ora raccolti in un'unica opera. Maria Attanasio resuscita figure di donne ribelli, vissute nella Caltagirone del Seicento e del Settecento, afflitta da terremoti, siccità, inondazioni, cavallette. Braccianti, badesse, mistiche, avvelenatrici
La scrittrice è soprattutto i suoi personaggi. Racconta storie esemplari attraverso microstorie e scaglia frammenti di vite femminili, dopo averle decifrate, contro l’oblio. Donne che la storia ufficiale non ha mai registrato, poi condensate nell’exemplum per eccellenza: la Rosalia Montmasson de “La ragazza di Marsiglia” (Sellerio 2018): una narrazione metaforica, in cui la memoria si fa presente.
Ora, anche il questo ultimo libro (che raccoglie i racconti variamente editi tra il 1994 e il 2014), la storia è affrontata da altre angolazioni: dalla historia speculum iniquitatis a quella che restituisce il vero: “perché – ha detto Maria Attanasio – anche se la scrittura si fa arte, seppur nella finzione, diventa necessaria per ricostruire le inaccessibili crepe del vissuto e diventa così esperienza di verità e parola di libertà.” E così tra storia privata e storia collettiva vive questa sua scrittura: quella degli attori, quella europea e anche della stessa Calacte: una città dove avvampano e si consumano incendi, rivoluzione, repressioni, carestia, colera, morte. E non c’è nessuna “linea siciliana”, nessuna sicilitudine della e nella letteratura dell’Attanasio: perché se quella si muove al di fuori della storia e costeggia l’isola mitica, l’eden meraviglioso (e quindi storicamente luogo impossibile, regione di quiete e di accettazione) in questa c’è solo fortissima appartenenza alla Storia, seppure nella forma della letteratura.