Ragusa - Gentile redzione di Ragusanews,
vi scrivo per segnalare una usanza barbara che di questi tempi vedo praticare da bambini e adulti. Accade che nel mare della provincia di Ragusa vi siano delle meduse e che i bagnanti, vedendole, sentano il bisogno di estrarle dall'acqua con una canna, e, portate a riva, con la stessa canna le massacrino, facendone brandelli.
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Grosse quanto un pallone, le meduse della specie Rizostoma Pulmo, meglio conosciute come polmone di mare, si trovano in questi giorni in grosse quantità nei mari siciliani. I bagnanti sono stati terrorizzati dalla diffusa presenza estiva della pelagia noctiluca, la medusa temuta per le ustioni da contatto provocate dal suo sistema urticante di difesa-offesa. La presenza del polmone di mare nei mari siciliani sta creando preoccupazione tra i bagnanti ma si tratta di un animale innocuo per l’uomo. Il rischi è quello di commettere un reato per i bagnanti con retini e secchi. È infatti vietato catturarle lasciandole morire sotto il sole o, di più, sotterrandoli sotto la sabbia.
La paura è sempre la stessa e, cioè, che il contatto con la medusa può provocare forti irritazioni. Questo tipo di medusa, però, è quasi innocuo. Il consiglio è di ammirare questo bellissimo animale anche perché non provoca alcuna reazione sull’uomo a suo contatto.