Messina - Conclusa l’autopsia la svolta delle indagini sulla morte del piccolo Gioele potrebbe essere arrivata dai controlli sull’auto della madre. Accertamenti irripetibili di tipo biologico sono stati eseguiti dalla polizia scientifica di Palermo proprio sull'Opel Corsa di Viviana Parisi. Li ha disposti il Procuratore di Patti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull'auto della donna per verificare l'eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni. Esami che, aggiunti a particolari emersi dall'autopsia sul bambino, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell'incidente stradale sulla A20.
Tutto sembra così prendere una piega più logica. «È stato verosimilmente trascinato» nel luogo in cui è stato trovato. «Non sappiamo la posizione originaria» dove è morto. Diceva l'avvocato Claudio Mondello, cugino di Daniele Mondello, papà di Gioele, e uno dei due legali che lo assiste. Sembra che la deduzione dei medici legali sia legata al ritrovamento di alcune pietruzze nei resti del bambino. Parlando poi dell'ipotesi di suicidio-omicidio, sostiene: «La presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti, non è che un individuo muore e gli affibbiano un omicidio. Se ci sono elementi va bene, altrimenti no e non so se ci saranno mai questi elementi, ne dubito».
Sui resti del piccolo Gioele è stata fatta una Tac, per effettuare dei «rilievi antropometrici» e «per correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici». In zona, poi, si faranno ulteriori ricerche per individuare altri resti del corpicino di Gioele, «quindi verranno eseguiti ulteriori accertamenti in quella zona». A dirlo l'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello al Policlinico di Messina, dove si svolge l'autopsia sul bimbo. Ieri il nuovo sopralluogo sulla Caronia da parte degli esperti. «Ieri sera fino a tardi - spiega - abbiamo fatto il percorso per vedere se era possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all'altra della collina. L'itinerario però è abbastanza difficile da percorrere».
Secondo l’avvocato Venuti, l'itinerario fatto da Viviana e il piccolo Gioele dopo l'incidente avvenuto lo scorso 3 agosto sulla Messina-Palermo «era difficile da percorrere». E ancora: «Ieri abbiamo fatto anche il percorso fino a tardi per vedere se era possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all'altra della collina- dice -. L'itinerario è abbastanza difficile da percorrere». Ma quali risposte si aspettano i legali? «Una analisi sui resti del bambino o di parti di esso vediamo se dalla visione è possibile ricavare la causa della morte».
La Tac è servita a effettuare rilievi «antropometrici», ha spiegato Daniela Sapienza, medico legale, «per correlare il soggetto, età anagrafica, sesso, e quanto è utile per i rilievi antropologici e quindi l'identificazione, poi andiamo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica su questi resti e infine vediamo di determinare l'epoca della morte». «Sono qui per occuparmi della geologia forense quindi dell'analisi dei terricci e del territorio», ha invece detto Roberta Somma, geologa forense: «Dobbiamo vedere quale sarà la compatibilità dei terricci con i reparti e con i luoghi. È un lavoro complicato come quello di tutti gli altri consulenti e il fatto che sia passato molto tempo per il mio lavoro non è un ostacolo».