E’ apparsa come colonna sonora dello spot della Bmw serie 1 un mese prima che il Covid scoppiasse in tutta la sua virulenza, “Good Times” di Ghali (Ghali Amdouni, Milano, 1993), milanese figlio di genitori tunisini, 30 anni, alto un metro e 94 centimetri.
E questo rap leggero, ironico, rilassato è stata la ninna nanna del lockdown per gli italiani.
Il protagonista della canzone è assediato da ex che lo inseguono cercando conforto nella loro condizione di donne lasciate e incomprese. Fanno una chat per parlare di lui, che, più veloce di loro, scappa dall’assedio della presa in giro.
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Di febbraio
Sembra la fine del mondo, ma mi calma
Mi chiedono in che lingua sogno, che domanda
Le mie ex han fatto un gruppo e sulla chat si parla solo di me
Ti prendi gioco di me
Bell'atmosfera
Ti prego non mi uccidere il mood, dai
Chi se ne frega dei tuoi "ma", dei tuoi "se", dei tuoi "bla-bla"?
Voglio stare in good time (voglio stare in good time)
L’ultima ragazza pare un tipo assai problematico, che pone “i ma, i se, i bla-bla”, dicendosi presa da un colpo di fulmine.
La risposta di Ghali è ironica: le consiglia di rivolgersi a Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, per ripararsi da cotanto amore.
Intanto, i giornalisti, stupidi per definizione, perché non ascoltano le risposte dell’interlocutore, ma pensano solo alle domande da fare, si moltiplicano come mostri buffi: “Ho già risposto a 'sta domanda se rileggi”, e però, mentre rilascia interviste, lui continua a cercare lei “nelle storie anche per due fotogrammi”.
Ghali non è interessato a chiunque abbia un “tiramento” gucciniano, e a ciò che non è radio friendly, a ciò che non è trasmissibile, perché pesante, accusatorio, noioso, come le recriminazioni di una donna lasciata.
E chiede di vivere la sua serenità. In solitudine, o con chi di notte non ti chiede mai: “Come stai?”