di Redazione

PALERMO, 11 SET Centocinquanta lavoratori, divisi
a metà tra diretto e indotto, rischiano il posto di lavoro per
la chiusura della sede palermitana della Rinascente, comunicata
dall’azienda ai sindacati e prevista per il 31 ottobre. Oggi i
dipendenti hanno manifestato in via Roma, davanti allo stabile
di 5 piani 4.500 metri quadri, con attico adibito a ristorante
ricevendo il sostegno dei clienti. La decisione arriva dopo il
mancato accordo tra Rinascente e Fabrica immobiliare (la società
che gestisce l’edificio di proprietà dell’ente previdenziale
Inarcassa) sulla rimodulazione del canone d’affitto che
attualmente è di 2,4 milioni annui, come spiegano i lavoratori.
Rinascente ha proposto di abbassarlo a 1,3 milioni; Fabrica
ha rilanciato chiedendo di portarlo a 1,6 milioni, ma a
condizione di ottenere anche la licenza di esercizio, svincolata
dal mantenimento dei posti di lavoro, dice una delle dipendenti,
Luisa La Colla, architetto ed ex consigliere comunale di
Palermo. Una richiesta aggiunge che cozza con le attuali
normative.
I lavoratori, angosciati dalla prospettiva della chiusura
(“come farò a trovareun posto a Palermo in questo settore? Ho
tre figli, il mutuo”, dice Mario Caruso, 53 anni), in un momento
di crisi come questo, si associano alla richiesta del sindaco
Leoluca Orlando e del senatore di Iv Davide Faraone, di un
incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico
Stefano Patuanelli. (ANSA).
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