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Fine della tregua fiscale: da venerdì ripartono le cartelle esattoriali

Pignoramenti e ipoteche per chi non salderà i debiti congelati dall’emergenza Covid

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La tregua fiscale, che aveva consentito a chi era in debito con il Fisco di rimandare quanto dovuto, è finita. La sospensione, decisa dal governo per ridare fiato ai contribuenti in difficoltà per il Covid, scade il 15 ottobre e non è stata prorogata. Dunque da venerdì prossimo ripartiranno le cartelle e i bollettini della ex Equitalia. E a trovarsi la lettera nella cassetta della posta saranno soprattutto le famiglie, visto dei 18 milioni di soggetti iscritti a ruolo, 15 sono persone non titolari d’impresa.

Si comincerà con accertamenti esecutivi, ingiunzioni, avvisi di addebito, rate e multe in scadenza tra l’8 marzo e il 15 ottobre. Ma sugli arrivi delle notifiche e sui termini dei saldi non c’è ancora chiarezza. “Sarà una ripresa progressiva - spiega l’Agenzia delle entrate - che nel corso dei mesi andrà diluendo e smaltendo gli arretrati, ma allo stesso tempo riprenderà l’attività ordinaria”. C’è da recuperare il gettito di 7 mesi, ovvero circa 50 miliardi di euro, e dunque non è escluso che riprendano in parallelo anche le varie azioni di riscossione dell’Agenzia: pignoramenti, fermi  amministrativi e ipoteche. 

Per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, evidentemente l’emergenza è già alle spalle: “E’ solo la normale ripresa delle attività di riscossione” afferma, ricordando che i pagamenti riguardano “debiti precedenti” al lockdown. Che non ha certo aiutato i cittadini a trovare le risorse per regolarizzare la propria posizione. E sempre che non ne sopraggiunga un altro, di lockdown, come sta di fatto lentamente accadendo alla luce dei nuovi contagi.


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