Cronaca
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13/10/2020 19:30

Ragazza di 11 anni di Scicli con emorragia cerebrale salvata a Catania

Il delicatissimo intervento dei medici del Cannizzaro su una ragazzina sciclitana

di Redazione

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Ragazza di 11 anni di Scicli con emorragia cerebrale salvata a Catania
Ragazza di 11 anni di Scicli con emorragia cerebrale salvata a Catania

Catania – È fine settembre quando una undicenne di Scicli, stremata da due giorni di vomito e cefalea, arriva al pronto soccorso dell’ospedale di Modica. La Tac evidenzia una grave emorragia cerebrale e un altro episodio emorragico sarebbe probabilmente fatale.

I medici di Modica contattano subito la neurochirurgia dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania che con i neuroradiologi, a loro volta allertati, concorda il trasferimento. La ragazzina giunge al Cannizzaro a bordo dell’elicottero del 118, all’alba dell’indomani. Dopo un rapido consulto tra neurochirurghi, neuroradiologi e rianimatori, la piccola viene portata in sala angiografica dopo aver eseguito gli esami di routine. I medici Gabriele Corsale e Marco Conte, avanzano il dubbio che il sanguinamento cerebrale sia dovuto a una malformazione artero-venosa, iniziano l’esame angiografico che conferma la gravità del quadro evidenziato alla Tac: emerge una micro malformazione artero-venosa in una regione fortemente importante per la sfera della memoria e dell’umore: l’ippocampo-paraippocampo.

I rischi di un intervento sono enormi, ma è l’unica strada per evitare il peggio. Dopo una lunga riunione di studio con i neurochirurghi, diretti da Salvatore Cicero, si concorda un primo approccio neuroradiologico endovascolare (con minutissimi microcateteri dalla regione dell’inguine si arriva nei piccoli vasi cerebrali) e poi, riuscito questo e per stabilizzare il risultato, un secondo di radioterapia stereotassica. La piccola dopo qualche giorno, e in due sedute, viene trattata nella sala angiografica, in cui è presente uno dei più sofisticati angiografi biplani esistenti.

Ad eseguire il trattamento, un’équipe multidisciplinare: formata dal professore Concetto Cristaudo, dai medici Gabriele Corsale, Marco Conte, Muralidharan Vetrivel, neurochirurgo indiano che frequenta al Cannizzaro un master di Neuroradiologia, gli anestesisti rianimatori Giulio Mattone, Gaetano L’Abbate e Antonio Maresca, gli infermieri Alexandra Benche e Giuseppe Recupero e i tecnici di radiologia Salvatore Montera, Loredana Sciacca e Alessandro Puglisi. Dopo l’intervento, Laura è stata ricoverata in unità di rianimazione, diretta da Maria Concetta Monea, e poi ha trascorso gli ultimi giorni di convalescenza, in buona salute, in unità di pediatria, diretta da Antonella Di Stefano, dove la mamma le è stata vicino.