Vittoria - La foto che pubblichiamo è stata scattata in settembre e ritrae il centro storico di Vittoria. "Stretti stretti, nell'estasi d'amor", cantava Gigliola Cinquetti. Ora la commissione prefettizia che regge le sorti del Comune di Vittoria ha emanato una nuova ordinanza con cui limita la possibilità di accesso, anche a piedi, dalle ore 21 soprattutto nel centro storico, chiudendo alcune strade e piazze, con l’obiettivo di scoraggiare i momenti di aggregazione e dunque di possibile contagio del coronavirus considerato che attualmente in città 244 persone risultano essere positive. E seguendo l’ultimo dpcm di Conte, che demanda ai sindaci tale possibilità, la commissione prefettizia ha emanato un’ordinanza.
Previsto il divieto di transito e stazionamento alle persone appiedate, dalle ore 21:00 e no alle ore 5:00 del giorno successivo, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private delle seguenti vie e piazze.
Via Cavour nel tratto compreso tra via R. Settimo e via Del Quarto, ivi compresa l’intera Piazza del Popolo, Piazza Vescovo Ferdinando Ricca e Piazza Enriquez; piazza Vittoria Colonna, piazza Daniele Manin e piazza Sei Martiri. Il divieto si estende ad una fascia di rispetto di 20 mt su tutte le strade che intersecano le vie e piazze predette.
Restrizioni anche per la vendita di bevande in contenitori, bottiglie di vetro, lattine. Ai titolari o gestori degli esercizi di vicinato (mini market, generi alimentari, distributori automatici), di media e grande struttura di vendita, agli esercenti di vendita al dettaglio su area pubblica, ai laboratori artigianali alimentari con annessa attività di vendita di bevande, nonché agli operatori professionali e non professionali che esercitano attività di vendita sulle aree pubbliche interessate dal divieto di cui ai paragra precedenti è fatto divieto assoluto di vendere bevande in contenitori, in bottiglie di vetro e lattine, dalle ore 20.00 alle ore 07.00 del giorno successivo. Restano esclusi dal divieto i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande: ristoranti, pizzerie, pub e bar.