Sul sito e sulla app di Trenitalia non c’è un treno disponibile, dal 12 dicembre in poi. Se ne stanno accorgendo quanti hanno provato in questi giorni ad acquistare un biglietto per spostarsi durante le feste di fine anno, così da risparmiare grazie all’ampio margine di prenotazione ed essere sicuri di partire vista la corsa al treno che si prefigura all’orizzonte, con le minacce di nuove chiusure regionali causa Covid. Già a marzo e aprile abbiamo assistito all’assalto alle stazioni, come agli aeroporti e agli scali marittimi. La compagnia ferroviaria sta prendendo tempo, come il governo, per capire come evolverà l’allarme contagio prima di pubblicare il calendario invernale dei viaggi.
Non sarà facile per Trenitalia, in caso di lockdown 2, rivedere in corsa la programmazione e soprattutto rimborsare le migliaia di biglietti emessi, dopo il crollo dei ricavi patito in primavera. Ad accettare la domanda non è stato e non sarà solo il blocco degli spostamenti ma anche il sempre più massiccio ricorso allo smart working, che ha abbattuto il fenomeno del pendolarismo. L’allarme vale infatti pure per i treni regionali: anche qui la domanda è in grave flessione. Italo è messo ancora peggio: l’azienda privata di Montezemolo è a un passo dal fallimento e, se lo Stato non le darà una mano con fondi e cig, rischiano il posto 1500 dipendenti.