CATANIA, 29 OTT Ha prestato complessivamente 3.500
euro con un tasso di oltre il 120% a un imprenditore del settore
della ristorazione in crisi economica, anche per il calo degli
incassi legati all'emergenza Covid19. E' l'accusa contestata
dalla Procura di Catania a un 33enne, Giuseppe Luigi Celi, che è
stato arrestato da militari della guardia di finanza per usura,
reato aggravato dal metodo mafioso e perché commesso nei
confronti di un imprenditore in crisi. L'uomo è stato bloccato
dalle Fiamme Gialle dopo avere incassato una 'rata' del prestito
da parte della vittima. Nella sua abitazione gli investigatori
hanno trovato e sequestrato mille euro in contanti, agende,
'pizzini' e documenti relativi alla 'contabilità in nero'
attestante il prestito a tassi d'usura. La Procura contesta a
Celi, sottoposto alla sorveglianza speciale, di avere avuto
"plurime frequentazioni con soggetti appartenenti alle famiglie
mafiose del clan SantapaolaErcolano". Durante una successiva
perquisizione nella casa del padre dell'arrestato militari della
guardia di finanza di Catania hanno sequestrato una pistola e 40
cartucce e lo hanno denunciato per detenzione di armi da fuoco.
Il Gip ha convalidato l'arresto di Giuseppe Luigi Celi ed
emesso, nei suoi confronti, un'ordinanza di custodia cautelare
in carcere. (ANSA).
Usura: tassi 120% a ristoratore in crisi, arrestato da Gdf
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