Roberto Cavalli è famoso per il suo stile sfacciatamente glamour, i colori sgargianti, le stampe su pelle e i tessuti con motivi animalier
di Redazione

Firenze – «Festeggerò con un pranzo in famiglia e due torte». Lo stilista Roberto Cavalli compie 80 anni. Il prossimo 15 novembre. A febbraio era stato ricoverato al Policlinico fiorentino di Careggi, ora sta bene. Vive da 13 anni con la compagna Sandra Nilsson nel suo loft tra il verde della tenuta di famiglia a Firenze Sud. Anche la seconda moglie Eva Duringer, miss Universo nel ’77, suo braccio destro negli anni del boom, gli telefona tutti i giorni, tenendo i rapporti con le celebrities che la stanno chiamando per gli auguri: da Lenny Kravitz a Cindy Crawford. Cavalli ha cinque figli avuti da due mogli: Tommaso e Cristiana dal suo primo matrimonio, e Robert, Rachele e Daniele, dalle seconde nozze. Suo padre Giorgio nel ’44 venne fucilato dalla Wehrmacht, le Forze Armate tedesche.
Nipote del pittore macchiaiolo Giuseppe Rossi, le cui opere sono esposte alla Galleria degli Uffizi, Cavalli ha ereditato dal nonno il gene dell’arte che ha espresso sulle stampe dei vestiti: fantasie iper-realiste, tratte da sue foto, dove si fondono vegetazione, animalier e oggetti come il dettaglio di un accendino usa e getta. Ha tre pappagalli, un merlo indiano che gli fa il verso, 4 gattini, 2 yorkshire e il cane lupo. In giardino invece, razzolano galline di razza e pavoni. Come festeggerà?
«Con un pranzo in famiglia. Non so su quale torta metteranno 80 candeline. Se ne faranno due».
Roberto Cavalli è famoso per il suo stile sfacciatamente glamour, i colori sgargianti, le stampe su pelle e i tessuti con motivi animalier. Suo il brevetto di un rivoluzionario procedimento di stampa su pelle.
Un ricordo indelebile di una celebrità?
«Nei primi anni del 2000 venne da me Michael Jackson dicendomi che voleva cambiare look… Iniziò ordinandomi 10 paia di stivali neri come i miei. Poi gli disegnai anche una giacca. Ci impiegai decine di giorni… ma durante il concerto del 2006 a Londra c’erano 40 gradi e lui si tolse il blazer lanciandolo sul pubblico che la fece a brandelli. Una sera andammo a cena a Las Vegas. Mi colpì la sua vocina e la sua parrucca nera, dietro penso nascondesse una gran timidezza e una grande fragilità. L’ho sentito dieci giorni prima che morisse».
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