Attualità La settimana in Sicilia

Avanti fino a venerdì con l’arancione Musumeci, e la scuola in zona rossa

Cinquanta sfumature di divieto, ma le regole in vigore dal weekend restano di fatto invariate



 Ragusa – Mentre su gran parte d’Italia splende il giallo, la settimana siciliana prosegue con un arancione cosiddetto “rinforzato”, inscurito dal governatore Nello Musumeci: la giunta avrebbe preferito che fosse Roma ad accollarsi la scelta di un rosso che, nonostante i continui richiami di politica e scienza all’allerta, alla fine non c’è stato per nessuno. Se non se la sentono a Palazzo Chigi, figuriamoci a Palazzo d’Orleans. Al massimo arancione "macchiato", visto che da oggi sono in red zone fino al 31 gennaio pure Messina e i comuni etnei di Ramacca e Castel di Judica, dove sabato i carabinieri hanno denunciato un padre in giro col figlio minorenne, entrambi positivi. A Milazzo, invece, il coprifuoco è stato anticipato alle 19 e posticipato alle 7. Il testo dell’ordinanza in vigore da ieri, che alleghiamo, non fa altro che prolungare la riduzione dei voli da e per la Sicilia e, per chi arriva, la registrazione obbligatoria sul portale siciliacoronavirus.it e il tampone rapido.

Qualche potere in più ai sindaci nel gestire la mobilità locale, per il resto l’unica vera novità rispetto alle regole subentrate già nel weekend (ripassabili sulla nostra scheda), riguarda la scuola: sospesa in presenza per elementari e medie fino al 16, quando un nuovo Dpcm nazionale aggiornerà la mappa dei colori, e per le superiori sino a fine mese. Lo stesso per le università, questa settimana sono attivi quindi solo nidi e materne. "Un errore - secondo i sindacati confederati -, considerare gli insegnanti dell’infanzia ‘sacrificabili’ perché svolgono una funzione ‘sociale’, significa disconoscerne il ruolo fondamentale: se c’è emergenza sanitaria in Sicilia c’è anche per la scuola dell’infanzia” attaccano, ricordando che "gli alunni non indossano mascherina e non rispettano il distanziamento sociale mentre per le maestre è prevista soltanto la mascherina chirurgica". In serata Petralia Soprana, nel palermitano, ha deciso in extremis di chiudere anche queste. Un arancio corretto al rosso lato istruzione, dunque: l’arancione prevedrebbe infatti, come il giallo, tutti gli istituti in presenza e solo le superiori al 50%. La formazione della futura generazione resta tra i settori più penalizzati anche nel resto del Paese con aperture e chiusure disomogenee, contingenti, a macchia di leopardo. Mentre, invece, tutti i negozi restano aperti. 



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