Moda e Gossip
|
16/02/2021 09:00

Il pile Patagonia: la nuova divisa da businessman a Manhattan

Indossare il pile Patagonia non è mai stato così di moda. Ecco perché il brand sostenibile viene indossato dai businessman di Murray Hill, Manhattan.

di Veronica Ziani

Patagonia
Patagonia

Vi ricordate Don Draper, il celebre pubblicitario della serie pluripremiata Mad Men? Insieme alla sigaretta e al bicchiere di whiskey delle 9, l’altro tratto distintivo del personaggio è il vestito. Giacca e pantalone, camicia, cravatta, gemelli. Non c’è via di scampo alla divisa da “businessman”: Don Draper e tutti gli altri “uomini di successo” per essere considerati tali indossano l’uniforme da lavoro.

Questa regola valeva fino a qualche anno fa, quando quel completo Giorgio Armani gloriosamente indossato negli anni ’80 da uomini e donne come abito di potere, viene spodestato dal gilet smanicato in pile di Patagonia. Com’è possibile che lavoro di successo faccia rima con tessuto sintetico? Facciamo qualche passo indietro.

L’abito fa il businessman

Giorgio Armani anni 80(1).jpg” width=”100%” alt=”” />

Campagna pubblicitaria Giorgio Armani, anni ’80

Nella storia del costume, gli abiti hanno sempre definito gerarchia, status sociale. Il completo maschile giacca-pantalone identifica precise posizioni e tipologie di lavoro. Regole di stile molto rigide, non scritte, ma comunemente accettate come “giuste”. Succede che a Manhattan, precisamente nel quartiere di Murray Hill, da qualche anno si è deciso di rompere questi schemi e di affermare il proprio successo adottando uno stile decisamente più casual.

E’ il creatore della pagina Instagram @midtownuniform ad accorgersi di questo cambiamento, in apparenza di poca importanza. Giovani (e non giovanissimi) manager tutti vestiti nello stesso modo: camicia Oxford azzurrina o bianca, pantaloni beige, grigi o blu e il gilet di pile firmato Patagonia. E’ nata la “Midtown Uniform“.

Una divisa da uomo

Midtown Uniform, illustrazione di Sean Vecchione

Da quando il potere è in mano a personaggi come Mark Zuckerberg, imprenditori digitali, spesso startupper, con idee innovative nella gestione di business, questa rivoluzione ha cambiato di riflesso anche lo stile personale. L’immagine trasmessa dalla Midtown Uniform è di un uomo che non ha interesse né tempo per curare il proprio look, che preferisce la comodità e un modo di vivere il lavoro più rilassato.

Un lavoratore sempre connesso, organizzatissimo, perché in grado di essere di successo senza rinunciare a uno stile di vita sportivo. Airpod su un orecchio per risolvere i problemi dell’ultimo minuto, l’altro orecchio libero per ascoltare l’amico durante un’uscita in mountain bike. Ecco il perché del gilet Patagonia, da sempre associato a una vita sportiva, avventurosa. E sostenibile, anche se non è questo il vero motivo per cui lo smanicato di pile Patagonia è stato scelto dai manager di Murray Hill. 

Il risultato è la creazione di un vero e proprio “club”, inteso come circolo di persone dal background culturale simile. La pagina Instagram @midtownuniform ha un intento senz’altro derisorio nei loro confronti, ma dopo i meme e le risate, quella che resta è una consapevolezza ben più amara: non c’è spazio per una Midtwon Uniform al femminile. 

Dietro a un innocente gilet di Patagonia si nasconde una struttura ancora molto maschilista, dove a una donna che veste con stringata e smanicato di pile come i colleghi, non viene riconosciuta l’appartenenza allo stesso club. La Midtown Uniform è un prodotto creato dagli uomini per gli uomini. Lo stesso look indossato da una donna, reso più femminile, si trasformerebbe in qualcosa di altro, non alla pari e inevitabilmente sessualizzato dalla controparte maschile che detiene il potere dettando le regole del “club”. Come se nel misurare i traguardi di una donna contasse comunque l’aderenza del pantalone. Un pantalone attilatto, una t-shirt più sfiancata per apparire “femminile” e non “sciatta” come la Midtown Uniform portata allo stesso modo del collega la farebbe sembrare.

Quello che in apparenza è una liberazione da un registro stilistico maschilista, non è altro che la creazione di una realtà parallela in cui cambiano le regole, ma persistono gli stessi valori.