L'imprenditrice e influencer americana è stata scelta da Bruno Sialelli per la campagna pubblicitaria della collezione primavera/estate 2021.
di Veronica Ziani

Paris Hilton, l’ereditiera più famosa al mondo, colpisce ancora, ma questa volta in un modo del tutto nuovo: Bruno Sialelli, il direttore creativo della maison Lanvin l’ha scelta per la nuova campagna della primavera estate 2021. Lei, abituata a servizi fotografici super glamour “con grandi ciglia e i lunghi capelli biondi”, è stata ritratta dai fotografi Mert e Marcus sotto una nuova luce.
Spogliata dai codici di bellezza che l’hanno resa personaggio, Paris Hilton guarda dritto all’obiettivo: icona moderna, prima tra le influencer, rappresenta il paradigma della società attuale, in cui la comunicazione di sé ha il potere di influenzare e ispirare generazioni più giovani, ma non solo. L’ispirazione parte dai ritratti delle donne dell’alta società new yorkese degli anni ’50 e viene attualizzata attraverso un altro ritratto di una donna non solo “bella e simpatica”, ma anche e soprattutto intelligente e di potere.
Campagna di Mert e Marcus per Lanvin
Chiara Ferragni, la prima imprenditrice ad aver portato anche in Italia il ruolo dell’influencer, nel suo documentario “Chiara Ferragni – Unposted” (disponibile su Amazon Prime Video), racconta che a 17 anni custodiva il libro di Paris Hilton “Confessioni di un’ereditiera” come fosse la chiave che avrebbe aperto la strada verso il suo stesso sogno. Chiara Ferragni voleva diventare come Paris Hilton e in effetti ce l’ha fatta. Eccome!
E’ attorno a questo mondo che Bruno Sialelli costruisce la campagna primavera estate 2021 di Lanvin. Il revival dei primi anni 2000, durante cui Paris Hilton era sotto i riflettori di ogni media con i suoi abiti di paillettes, è evidente, ma il desiderio è di porre al centro l’evoluzione della protagonista. L’effetto finale delle immagini è contemporaneo e classico allo stesso tempo, come gli abiti.
Campagna di Mert e Marcus per Lanvin
L’abito ritratto nella foto si ispira al modello “robe de style” creato dalla couturier Jeanne Lanvin nel 1909, uno dei primi e più riconoscibili capi della storia della moda. Si tratta di un vestito lungo con scollo a barca, maniche corte, vita bassa e una gonna molto ampia. Nonostante l’idea della gonna vaporosa possa portare alla memoria crinoline e fastidiose ingabbiature, il “robe de style” è lontanissimo dalla concezione di tortura. L’abito non costringe il corpo di chi lo indossa, ma dona libertà di movimento, nei primi anni del ‘900 così come oggi. Paris Hilton lo testimonia.
Questo abito è la derivazione di quelli che la fondatrice Jeanne Lanvin disegna per le bambine. Ebbene sì: Lanvin, la casa di couture più antica al mondo, realizza dapprima abiti per bambini, o meglio, per Marguerite, la figlia che Jeanne cresce da sola. Se fate caso al logo di Lanvin vedrete raffigurato un abbraccio tra mamma e figlia. E’ da qui che parte il desiderio di Jeanne Lanvin di liberare il corpo della donna, in modo pratico, realizzabile e quotidiano. Il ricordo di questa grande couturier è un bellissimo esempio di trasformazione ed emancipazione femminile che passa attraverso l’abito. E oggi anche attraverso Paris Hilton.
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