Attualità Il ritorno del virus

Covid, allarme giallo: la variante Delta strozza l’estate siciliana

Tamponi obbligatori e rischi quarantena rischiano di frenare la stagione turistica, e la zona bianca non è più così sicura. Piazza Armerina zona rossa

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-07-2021/covid-allarme-giallo-la-variante-delta-strozza-l-estate-siciliana-500.jpg Tamponi e quarantene frenano gli arrivi, la zona bianca non è più così sicura. Piazza Armerina zona rossa


 Ragusa - Il virus non va in ferie. La circolazione della variante Delta del Covid aumenta in Italia e in altri Paesi con una copertura vaccinale a uno stadio più avanzato del nostro: tracciarne e sequenziarne i casi, come vorrebbe l’Iss, è già una chimera. Anche le regole di entrata e uscita cambiano in corsa: Malta chiude le frontiere senza il ciclo vaccinale ultimato mentre chi arriva sull’Isola da Gran Bretagna, Spagna e Portogallo ora deve sottoporsi subito al test. O meglio dovrebbe visto che, a parte Punta Raisi, in porti e aeroporti il piano: se la Regione non riesce a sobbarcarselo, il tampone sarebbe a carico del benvenuto e, nel malaugurato caso di positività, rischia di mandare all’aria le vacanze pure se si è vaccinati.

Con la Delta ormai endemica i tamponi andrebbero estesi, in realtà, a chiunque a prescindere dalla nazione di partenza ma la misura rischia di scoraggiare il turismo sui cui la Sicilia punta per il rilancio. Dunque ci si affida, al solito, al buonsenso dei viaggiatori. Proprio oggi è atteso il via libera dell'Ars alla riapertura della proroga delle concessioni balneari dei lidi fino al 2033: canoni inchiodati a vent'anni fa, da cui Palazzo d'Orleans continua a incassare appena 10 milioni a fronte di un fatturato annuo di oltre mezzo miliardo di euro. Ma questo è un altro discorso. In Italia la mutazione ha già raggiunto il 30% dei nuovi casi: con le curve attuali, il fantasma del ritorno in zona gialla è lontano ma non lontanissimo. Intanto il comune ennese di Piazza Armerina da domani, 14 luglio, entra in “zona rossa” per una settimana, fino a mercoledì 21. 

L’incidenza ogni 100mila abitanti nella nostra regione è a 25 nuovi casi contro limite dei 50 settimanali, ma purtroppo ieri sono tornati a crescere per la prima volta anche i ricoveri. Tutte persone non vaccinate. Certo gli assembramenti in piazza creati dagli Europei hanno giocato a favore della diffusione dell’infezione, possibile anche tra coloro che hanno completato il ciclo. I pochi decessi da Coronavirus dimostrano però l’efficacia dei sieri e l’importanza di guardare alle ospedalizzazioni, più che ai positivi, per determinare il grado di allerta e non frenare la lenta ripresa delle prestazioni ambulatoriali saltate per l’emergenza sanitaria. Ciò che è adesso è impellente è la grande riconversione della macchina Coronavirus, che reimpieghi le risorse assunte per fronteggiare il virus nell’“epidemia” di altre malattie, trascurate o non diagnosticate, che adesso rischiano di uccidere la gente. 


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