Attualità Il virus e l'Isola

Covid Sicilia, Ferragosto in giallo: la sottile linea bianca dei contagi

Il pendolo del Coronavirus: le infezioni salgono, le precauzioni scendono, i vaccini restano fermi

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/14-07-2021/covid-sicilia-ferragosto-in-giallo-la-sottile-linea-bianca-dei-contagi-500.jpg Il pendolo del Coronavirus: le infezioni salgono, le precauzioni scendono, i vaccini restano fermi


 Ragusa - Prima in Italia per incidenza di casi e terza per nuovi positivi giornalieri, la Sicilia deve ancora essere investita dall'ondata di contagi delle notti brave, che hanno vissuto la loro apoteosi solo domenica scorsa. Per non vivere l'agosto in giallo tocca rimanere sotto i 50 positivi a settimana per 100mila abitanti: in quella scorsa siamo saliti da 16 a 25 e il trend, al di là degli sbalzi quotidiani, appare in lenta ascesa. Tra le ultime regioni ad entrare in fascia, l’Isola rischia di essere la prima ad uscirne insieme alla Campania.

Uno scenario che prevedrebbe il ritorno delle mascherine e delle 4 persone ai tavoli e che al ritmo attuale, secondo gli esperti, si realizzerebbe a metà del mese prossimo. Decisivi i nuovi report ministeriali del venerdì, per capire se la tendenza è davvero in risalita o se si tratta di un assestamento fisiologico dovuto ai numeri, che sono comunque bassi. Specie quelli delle ospedalizzazioni: un indice che meriterebbe maggior considerazione rispetto alle infezioni. Queste, infatti, non destano più allarme sanitario nei soggetti vaccinati.

In Sicilia, però, non sono in ritardo solo gli anziani: 312mila over 40 su 698mila non hanno fatto ancora neppure una dose e ad altri 144mila manca il richiamo, fondamentale per evitare il peggio. Mancano all’appello anche 248mila over 50, che non si sono presentati a un hub o non hanno proprio prenotato. Solo undici adolescenti su 100 hanno fatto almeno una dose, ma se ne vanno in vacanza all’estero e incontrano altri coetanei permettendo al virus di mutare e trasmettersi agli adulti. Solo vaccinandoci eviteremo che all’aumento dei casi non corrisponda un aumento dei ricoveri, e quindi il ritorno dell’emergenza. 


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