Roma - L’Istituto superiore di Sanità registra che l’incidenza tra i non vaccinati di nuovi casi Covid ogni 100mila contagi è 10 volte superiore rispetto ai vaccinati (822 contro 85), e la probabilità di nuovi decessi tra chi non è coperto è di sei volte superiore (87 contro 15 per milione di morti). Ma più d’ogni parola può la visione grafica dell’andamento delle curve epidemiche nel convincere della bontà dei vaccini anti Covid e nel ricordare l’emergenza sanitaria e le privazioni patite ancora fino a inizio 2021, prima che la campagna ingranasse nella popolazione.
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Quelle allegate sono le tabelle pubblicate dal Corriere della sera che, a distanza esatta di un anno, confrontano nell’ordine: contagi, ricoveri in terapia intensiva e decessi in tutta Italia. Un raffronto annuale che avevamo già fatto a livello nazionale anche su Ragusanews nel mese di maggio 20021: esattamente con il 18/5/2020, quando l’allora premier Giuseppe Conte riaprì tutto dopo il lungo inverno in isolamento. Ebbene basta osservare la linea rossa, che indica i dati attuali, per rendersi conto immediatamente come – grazie ai sieri – non esista semplicemente paragone con 12 mesi fa.
Ogni indice s’è appiattito e nulla, nei bollettini quotidiani, lascia presagire che tra qualche giorno possa esserci di nuovo l’impennata conosciuta di questi tempi l’anno scorso. Un risultato ottenuto nonostante la variante Delta, i bagni di folla estivi – che ad agosto e settembre hanno tenuto elevato gli indici rispetto allo stesso periodo del 2020 – e adesso i no vax, i primi freddi autunnali e la conseguente crescita della vita sociale al chiuso.