Monica Vitti è malata e dal 2002 non è più apparsa in pubblico. Vive a Roma, col marito Roberto Russo
di Redazione

Roma – La sua ultima apparizione risale a dal 2002 e da allora non è più apparsa in pubblico a causa di una malattia degenerativa. Monica Vitti compie oggi 90 anni. Si mostrò al pubblico per l’ultima volta nel marzo del 2002, alla prima teatrale italiana di Notre-Dame de Paris. Nello stesso periodo concesse anche l’ultima intervista. Oggi vive a Roma col marito Roberto Russo, che si prende tanta cura di lei.
Moniva Vitti nasce a Roma il 3 novembre in piazza Cavour, da madre bolognese e padre romano. EÌ€ l’ultima di tre figli, e l’unica femmina. Nel 1932 si trasferì con la famiglia a Messina, dove restò otto anni per il lavoro di suo padre, ispettore del commercio estero. La chiamavano “smemoratella”, percheÌ dimenticava sempre tutto, “bruttisogni”, percheÌ spesso fa incubi, “settesottane”, percheÌ nella casa in cui abitano non ci sono i termosifoni e lei, per coprirsi, si veste a strati. Ragusanews ha raccontato la presenza di Monica Vitti in Sicilia in questo articolo dello scorso anno.
Monica viene celebrata in un bel documentario intitolato “Vitti d’arte, Vitti d’amore”. Diretto da Fabrizio Corallo e prodotto da Dazzle Communication e Indigo Film con Rai Documentari, non è un’apologia all’attrice romana bensì un ritratto intimo e suggestivo, guidato dai concetti di ricordo & memoria nel doloroso paradosso che affligge il presente di questa magnifica donna che purtroppo ricordi e memorie non ha più. All’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, Monica Vitti è stata un’icona di cinema e teatro italiani unica nel suo genere. Perché dotata di quel naturale talento comico chissà perché normalmente attribuito solo alle attrici (spesso degradate col termine di “caratteriste”) “meno” piacevoli agli occhi.
Monica Vitti era bellissima e sexy, ma talmente simpatica ed auto-ironica da piacere a chiunque, uomini e donne. “Ho bisogno di far ridere” diceva al mondo, e probabilmente a se stessa: splendidamente ci è riuscita dopo che Mario Monicelli ne ha “sdoganato” la vis brillante in La ragazza con la pistola nel 1968. Anti-diva per eccellenza, sapeva tener testa ai colleghi uomini che amavano recitare (e scherzare) con lei, da Alberto Sordi con cui esisteva un’amicizia fraterna assoluta, a Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini e Nino Manfredi. In fase di realizzazione del suo documentario, Fabrizio Corallo ha focalizzato la caratteristica forse più peculiare del talento di Monica nella “estrema varietà dei ruoli e dei personaggi interpretati restando sempre e comunque se stessa sia nei ruoli drammatici che in quelli brillanti, l’attenzione assoluta a ogni aspetto della lavorazione di un film per cui la si può definire a buon diritto una coautrice”.
E non è azzardato immaginare che la musa e allora compagna di Michelangelo Antonioni fosse già una “co-autrice” della seminale trilogia dell’incomunicabilità ipso facto per il suo volto, corpo, modo di stare davanti a una macchina da presa così come di stare al mondo. Probabilmente Antonioni l’aveva intuito, aveva estratto dalla sua giovane attrice una linfa misteriosa e magnetica capace di dar forma al suo sguardo nei tre capolavori che portano i titoli de L’avventura (1960), La notte (1961) e L’eclisse (1962).
Partendo e terminando nell’oscurità suggestiva di Villa Borghese, dove “probabilmente” Michele Placido ha incontrato “Monica Vitti che camminava accompagnata dal marito Roberto Russo”, Vitti d’arte, Vitti d’amore è una lettera di stima e affetto verso una delle più talentuose personalità del cinema italiano e non solo, anche grazie al contributo di numerosi “testimoni”, da Paola Cortellesi a Michele Placido, da Enrico Vanzina a Citto Maselli, daBarbara Alberti a Laura Delli Colli, da Enrico Lucherini a Christian De Sica, da Carlo Verdone a Sandro Veronesi e Giancarlo Gianini. Dopo il passaggio alla 16ma Festa del Cinema di Roma sarà su Rai3 venerdì 5 novembre 2021 in prima serata.
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