Modica - Prima hanno messo in quarantena tre classi, poi hanno chiuso la sede centrale e alle fine anche le due succursali. Oltre 30 casi di positività al Covid hanno imposto la didattica a distanza a tutti i 590 alunni del circolo didattico Piano Gesù di Modica, inclusi i piccolissimi dell'infanzia. Nelle ultime due settimane la situazione è precipitata e, d'accordo con il sindaco Ignazio Abbate e il dipartimento di prevenzione dell'Asp iblea, il plesso è stato chiuso. Nel frattempo, un altro focolaio è scoppiato in questi giorni in 5 classi dell’Istituto Palazzello a Ragusa. Nel capoluogo già a metà novembre sono stati lasciati a casa decine di alunni dell’Istituto Fermi e del Quasimodo a Marina.
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Non sono gli unici casi in Sicilia: da Militello a Centuripe a Partanna dilagano le quarantene nelle scuole e i genitori temono regole più severe. Sull’Isola, secondo gli ultimi dati Usr, a due mesi e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico sono già 358 su 33mila le aule in dad e si teme un effetto a catena: "Negli ultimi 15 giorni i casi sono aumentati - dice Concetta Spadaro, preside del circolo didattico di Modica -, è stato un crescendo finché non è stato necessario chiudere tutto". "Le scuole sono sicure – sostengono gran parte dei presidi -, il problema è fuori": in strada e nei contatti quotidiani tra giovani e adulti in feste di compleanno, cresime, comunioni, passeggiate.
Sarà, ma il problema è esterno fino a un certo punto: ci sono oltre 144mila ragazzi siciliani tra 12 e 19 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose, quasi il 30% degli aventi diritto, senza contare i 4.500 bidelli e insegnanti no vax. Tuttavia l'incidenza di alunni positivi nelle scuole della regione è ancora solo dello 0,17% (1.112 studenti su circa 600mila), leggermente in aumento rispetto a fine ottobre ma comunque dimezzata rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando era a quota 0,33.