Ragusa - La campagna vaccinale italiana per la terza dose di vaccino viaggia al ritmo di 400mila dosi quotidiane ma non basta: le coperture anti Covid tra grandi anziani, fragili e i vaccinati della prim’ora stanno svanendo e non vengono riallungate in tempo. Un allarme che rischia di esplodere dopo il boom di contatti delle feste natalizie: alcune regioni del Nord si avviano alla zona arancione anche prima del 25 dicembre. Sono diverse le voci che giungono in questo senso da vari ospedali italiani. “Dopo 4/5 mesi inizia una finestra di maggiore suscettibilità mesi - nota Adriano Peris, direttore della rianimazione del policlinico fiorentino di Careggi -, chi arriva da noi ha una malattia identica a quella dei non vaccinati".
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"Per una persona fragile aspettare fino al sesto mese può essere pericoloso - fa eco il direttore della Società italiana di malattie infettive, Massimo Andreoni -, anche noi iniziamo a ricoverare non vaccinati, soprattutto nelle fasce di età più avanzate: invito le persone fragili ad anticipare il più possibile la nuova somministrazione, che dà una copertura più forte e più duratura" degli attuali 5 mesi: un lasso di tempo effettivamente molto breve. In Sicilia, come già evidenziato da Ragusanews, il pericolo è ancora più forte: l’Isola è ultima nel Paese per terze dosi, che hanno raggiunto finora solo il 14% dei richiamati, insieme alla Calabria (quasi al 15%).
Alla categoria dei vaccinati “in scadenza” appartengono anche le forze dell’ordine, per cui a giorni scatterà l’obbligo con il personale scolastico, e i sanitari: ancora in queste settimane i Nas hanno scoperto e denunciato medici, infermieri, farmacisti e operatori senza neanche la prima dose che continuavano a lavorare, senza che le Asp se ne fossero accorte, esponendo a gravissimi rischi pazienti che sono pagati con i soldi pubblici per curare. Eppure dovrebbero essere controlli agili, automatici: con queste premesse, come verranno fatte rispettare le norme di sicurezza imposte dal governo nazionale? Palazzo d’Orleans sa bene che non riuscirà a gestire resse e folle natalizie. Ancora una volta, non ci resta che proseguire a vaccinarci.