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Omicron, il paziente zero è guarito ma non gli basta: «Torno in Africa»

Il casertano Gianfranco Importuna: «E’ stata dura, ce l’ho fatta solo grazie ai vaccini»

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 Caserta - «Signore e signori ho il piacere di informare che dopo 21 giorni abbiamo sconfitto il Covid». È così che Gianfranco Importuna (foto), il 48enne manager Eni di Caserta noto alle cronache per essere stato il «paziente zero» contagiato dalla variante Omicron annuncia su Facebook la sua guarigione del virus. Tutto alle spalle, prova superata, e stamattina, quando lo raggiungiamo al telefono, si sta godendo la prima passeggiata con i figli dopo la lunga quarantena. «È un momento di sollievo, finalmente si chiude questa brutta pagina. Non è stata dura dal punto di vista fisico, per fortuna, ma c’è stata una grande pressione e anche qualche momento difficile da superare». «Sono preoccupato, leggo tanti commenti velenosi sui social», aveva confidato a qualche amico nei giorni più duri, rivelando di non voler «passare per l’untore di turno, anche perché ho rigorosamente osservato tutte le precauzioni nei miei spostamenti».

Quando è emersa la positività alla variante Omicron, della quale in Italia non si sapeva ancora nulla, una grande attenzione mediatica e altrettanta apprensione si sono infatti materializzate a Caserta. Tracciando i contatti dell’uomo, che aveva contratto il virus in Mozambico dove lavora, era emerso anche il contagio della moglie, dei due figli, della madre del manager e della sua badante, tutti tornati ora negativi. L’unica ancora positiva al virus del cluster familiare è la suocera del professionista. Importuna era risultato positivo al Covid il 16 novembre scorso dopo essere tornato dall’Africa e il successivo 27 novembre, in seguito al sequenziamento del suo materiale genetico, era emerso che la positività riguardava la nuova variante.

 Sempre tracciando i suoi contatti era emersa anche la positività di tre compagni di classe di uno dei figli del manager e di una docente supplente, ma il loro contagio si è poi rivelato legato alla variante Delta del Covid. La presenza di questi casi aveva indotto l’Asl e il Comune a chiudere il 30 novembre scorso la scuola con l'attivazione della Dad e ad effettuare screening di massa su alunni, docenti e personale amministrativo. L’Istituto dovrebbe però riaprire domani. Il «paziente zero» si butta dunque alle spalle questa pagina ed è pronto a tornare a lavoro in Africa. La sensazione, racconta, è quella di aver superato una prova dura ma per fortuna senza gravi conseguenze: «Certamente devo dire grazie al vaccino, noi adulti, in famiglia lo avevamo fatto tutti e di sicuro ci ha aiutato molto. Questo è il messaggio che mi sento di dare dopo questa esperienza. Chi non l’ha ancora fatto si vaccini contro il Covid, è fondamentale».


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