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Scuola in ferie e zona arancione: tempi e conti sbagliati della Regione

Famiglie in crisi tra vacanze e quarantene, cambio di colore e dad scatterebbero solo dal 24 gennaio

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 Ragusa - I giorni di vacanza extra per gli studenti siciliani da 3 potrebbero diventare 5, sognando nel frattempo una Sicilia in zona arancione da lunedì prossimo che a quel punto- su disposizione di Palazzo d’Orleans - chiuderebbe in automatico i cancelli delle scuole, spendendo prof e studenti in didattica a distanza e salvando capra e cavoli a livello istituzionale. Uno scenario a cui, sull’onda indomita dei contagi, si preparano anche sindaci e presidi del resto della penisola, che invece da ieri hanno riaperto in presenza, ma che allevia di poco gli ovvi problemi che stanno già affrontando i genitori senza smart working.

Ma ha davvero senso - si chiedono autorità e tante famiglie - tenere le scuole chiuse, quando tutto intorno è aperto? Incluse le lezioni private di calcio, nuoto o danza che siano. L’istruzione continua ad essere vista come la sfera più intaccabile della società, rispetto all’economia. Il meccanismo, però, non può scattare ufficialmente in zona gialla: una fascia di rischio priva di senso, ormai del tutto uniformata alla bianca e all’arancione dalle nuove disposizioni anti Covid nazionali. In realtà l’intero sistema cromatico andrebbe rivisto o abolito, lasciando due sole fasce di rischio e semplificando così la vita ai cittadini, sempre più confusi dall’accavallarsi di norme le une sulle altre.

La stessa dad è da riorganizzare, istituto per istituto, in base alle disponibilità dei supplenti e ai certificati vaccinali, di malattia e isolamento di alunni e docenti che muta di ora in ora. Il bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale della scorsa settimana registrava oltre 4mila positivi nella fascia 6-18 anni. Musumeci e Razza, però, hanno fatto i conti senza l’oste. È vero che sono stati sforati due dei 3 parametri per il passaggio in arancione: l’incidenza settimanale di nuovi casi (da mesi oltre 500 su 100mila abitanti a fronte della soglia di 250) e l’occupazione dei reparti ordinari Covid, arrivata al 31% contro il tetto di 30.

Ma ci sono ancora le rianimazioni - salite al 17% contro il limite del 20 - a tenere la Sicilia con un piede nel pantano giallo. Un indice, in teoria necessario insieme agli altri, che secondo le progressioni statistiche supereremmo in ritardo sulla riunione settimanale del venerdì 14 gennaio. Da una parte sarebbe una buona notizia avere meno pazienti gravi in corsia, ma a quel punto delle due l’una: o si suona la campanella e chi c’è c’è, col rischio di dover decretare la dad causa focolai; oppure da Roma dovrebbe arrivare una concessione speciale per istituirla (la zona arancione o la dad). Tuttavia l’avviso di Palazzo Chigi al riguardo al riguardo è di tornare tra i banchi, senza aspettare il 24 gennaio.


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