Roma - Entro settembre sarà approvato in Ue il primo vaccino anti Covid adattato alle varianti, prodotto sia da Pfizer che da Moderna: se ne parla da tempo e, ormai, c'è rimasta di mezzo solo l'estate. L'Ema vorrebbe cominciare una nuova campagna vaccinale fra 4 mesi ma, a giudicare dagli ultimi bollettini quotidiani, le nuove mutazioni del Coronavirus non fanno più così paura.
News Correlate
Se la protezione per quelle vecchie regge ancora, e la circolazione dell'infezione durante le vacanze non ne produrrà di ulteriori e resistenti ai sieri, la possibilità di ricorrere al vaccino aggiornato resterà molto probabilmente su base volontaria e solo raccomandata per le note categorie di pazienti fragili. Tanto più che la stessa quarta dose non è stata estesa a tutti, e chi ne ha diritto è estremamente riluttante a porgere il braccio un’altra volta. Tutto sommato l’Italia sta messa bene, se pensiamo che solo il 50% degli europei ha ricevuto ciclo completo e booster.
Entro l'autunno, poi, dovrebbe essere pronto anche lo Spikevax: il vaccino per i piccolissimi, compresi nella fascia d'età tra 6 mesi e 5 anni. I virologi avvertono che ora la situazione si è stabilizzata, come del resto anche durante le ultime due estati, ma che ci sono ancora milioni di contagi nel mondo - a cominciare dalla Cina - e che la pandemia è tutt'altro che finita. Forse la prova finale di avercela fatta sarà in inverno, quando al virus si riaffiancherà l'influenza stagionale: ce lo diranno, al solito, ricoveri e decessi.