Il coronavirus si adatta continuamente all'ambiente sviluppando delle sottovarianti. In particolare la BA.5, l'ultima sottovariante di Omicron, si sta rivelando particolarmente contagiosa. Assieme alla BA.4, queste due varianti stanno facendo nuovamente risalire la curva epidemiologica. La variante Covid Omicron 5, una delle sottovarianti del virus Sars-CoV-2 più diffuse al mondo, è in grado di infettare sia le persone che sono guarite da una precedente infezione da Covid-19 e sia quelle che hanno effettuato il vaccino.
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Tuttavia a fronte di questa maggiore contagiosità c'è una buona notizia: a questo aumento dei casi non corrisponde un incremento proporzionale delle ospedalizzazioni. Insomma ci si infetta di più ma si finisce meno in ospedale. Secondo gli esperti, queste nuove varianti che alimentano l'ondata estiva dei contagi comincerà a declinare solo quando si sarà contagiata una buona fetta della popolazione, quando ciò avverrà il virus comincerà a frenare. Le nuove sottovarianti sono in grado di bypassare vaccini e infezioni. D'altronde, secondo gli esperti, è altamente probabile che anche nei prossimi mesi emergano nuove sottovarianti di Omicron. Oltre all'emergere di varianti nel medio periodo, va anche considerato il long covid nel lungo periodo, ovvero l'evenienza che queste varianti in alcune persone possano innescare una persistenza e dei sintomi che quindi richiedano cure e terapie prolungate che andranno a pesare sul sistema sanitario.
Variante Omicron-5: sintomi
In genere l'infezione con questa nuova variante nella maggior parte dei casi si presenta con sintomi quali febbre, mal di gola, mal di testa, raffreddore, naso chiuso che cola, malessere diffuso, stanchezza e affaticamento. Vi è anche chi manifesta una perdita dell'appetito, sintomi di natura gastro-intestinale quali nausea e diarrea, dolori muscolari. Più rari invece la perdita del gusto e dell'olfatto che invece si accompagnavano alle infezioni dei primi ceppi Covid. I sintomi possono essere più o meno accentuati a seconda dello stato di salute, se si è meno vaccinati, se si soffre o meno di alcune patologie. I sintomi si manifestano entro 3 giorni dal contagio, prima invece potevano passare anche 14 giorni prima che l'infezione si manifestasse con i suoi sintomi caratteristici. L'organismo comincia a produrre gli anticorpi dopo circa 3 o 4 giorni dalla manifestazione dei sintomi, il che porta a una graduale sparizione di febbre, stanchezza, dolori muscolari. Nel giro di 10-14 giorni il tampone risulterà negativo.