L'attentato a Sigfrido Ranucci
di Giuseppe Savà
Quando ho conosciuto Sigfrido Ranucci non era ancora stato catturato il boss della mafia Matteo Messina Denaro.
Il livello di protezione cui il giornalista Rai papà di Report era stato costretto era elevato in ragione del fatto che Ranucci aveva osato intervistare una ex amante del Capo, a Bagheria.
Pensavo che il periodo peggiore fosse alle spalle per lui. E invece ieri sera una bomba ha distrutto l’auto di Sigfrido e di sua figlia sotto casa, a Pomezia.
Il mezzo di intimidazione usato è l’autobomba, una parola composta cui quelli della mia generazione hanno fatto l’abitudine in anni che sembravano definitivamente trascorsi.
Sembravano.

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