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21/10/2025 10:00

163 mila euro per cene e assaggi, 15 mila euro per il caffè letterario, perché Ragusanews pubblica (e commenta) le delibere della ex Provincia di Ragusa

Le domande inevase dl Libero Consorzio ex Provincia di Ragusa

di Gabriele Giannone

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Ragusa – Chiariamo subito che siamo lieti che il Libero Consorzio comunale di Ragusa, già Provincia Regionale di Ragusa, abbia ritrovato la voce per rispondere alla seconda inchiesta in ordine di tempo di Ragusanews sul modo in cui vengono spesi i soldi pubblici dall’ente di Viale del Fante.

Siamo lieti del contraddittorio perché la lettera che la collega Laura Curella, giornalista, esperto della Presidente in materia di comunicazione, il cui contratto è stato rinnovato con determina presidenziale n. 3094 del 2025 per 1000 euro al mese fino al 31 dicembre 2025, ci permette di rispondere alla Presidente Maria Rita Schembari.

Sgomberando il campo dall’argomento fantoccio: avere scritto “Maria Rita, che cosa hai messo nel caffè?” non è una frase maschilista, perché se il presidente della Provincia si fosse chiamato Giacomo, Ragusanews avrebbe ugualmente titolato alla stessa maniera cambiando il nome appellato. Del resto, si tratta, ma è cosa nota ai più, della citazione di una canzone di Riccardo Del Turco del 1969.

Ecco, spostare l’attenzione su un altro tema è tipico di chi non vuole o non sa affrontare il merito amministrativo della vicenda.

Partiamo da quello che un dirigente dell’ente scrive nella delibera di finanziamento di un caffè letterario: si tratta, almeno nell’annuncio e nelle intenzioni, di una compartecipazione a delle spese sostenute da un privato; ma, strada facendo, nell’atto amministrativo si scopre che il Libero Consorzio non “compartecipa” all’iniziativa ma la finanzia del tutto. Fra le altre cose con i soldi pubblici vengono pagati: 1.220 euro per dieci coffee break. Ci basta.

Sorprende, ed è davvero un evento unico nel diritto amministrativo, che lo stesso dirigente dell’Ente, avendo chiare perplessità sull’operazione nel suo complesso, apra l’ombrello prima che piova e arrivi financo a scrivere: la liquidazione avviene “fatte salve eventuali responsabilità per danno erariale in capo ai soggetti che hanno dato origine e causa alla spesa”.

Danno erariale?

La presidente Maria Rita Schembari potrebbe chiedere al suo dirigente perché è così preoccupato di un danno all’Erario, fatto non certo adombrato da Ragusanews, ma appunto da un autorevole funzionario pubblico che pure firma il documento, a quanto pare senza troppo entusiasmo.

La questione potrebbe essere archiviata come un esempio non brillantissimo di spendita del pubblico denaro se non fosse stata preceduta da un atto amministrativo ben più clamoroso e di cui abbiamo dato notizia, senza ricevere, stavolta, alcun commento piccato: i 163 mila euro stanziati per il Food Mama Festival per sei cene e assaggi, evento finanziato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, promosso dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa e organizzato con la collaborazione di CNA di Ragusa.

Qui campeggia la presenza dell’on. Ignazio Abbate. Saranno spesi oltre 27.000 euro a weekend per cene, assaggi e show cooking, in sei comuni della provincia.

Il dettaglio che più colpisce è che, secondo la visura camerale, il codice ATECO (74.99.99) della ditta non contempla l’organizzazione di questo tipo di eventi.

Nonostante ciò, la società si è aggiudicata l’appalto in tempi record: trattativa diretta avviata il 16 settembre e chiusa appena tre giorni dopo, il 19 settembre 2025.

Un affidamento lampo.

La motivazione ufficiale, riportata nella determina, parla di “oggettive difficoltà legate alla procedura ODA” (offerta di acquisto) cioè la piattaforma di acquisti telematici.

Un intoppo tecnico che avrebbe spinto il Libero Consorzio a bypassare la procedura ordinaria e ad aprire una negoziazione diretta con la Sun Hub Srls sempre con il mercato elettronico della pubblica amministrazione.

Tradotto: niente bando, niente concorrenza, e affidamento immediato a una società appena nata che si era iscritta al Mepa e che, casualmente, è stata cercata dal dirigente della provincia. Tutto lecito.

A chiedere formalmente di procedere è stata la CNA Ragusa, che ha indicato proprio al settore Lavori pubblici del Libero Consorzio – e non a quello deputato alla promozione culturale! – di occuparsi dell’affidamento.

Chi ha guidato la regia del progetto?

La regia è “di casa”: la direttrice artistica è l’ex Sovrintendente al teatro Garibaldi di Modica ai tempi di Abbate sindaco, Simona Celi.

Bene, la questione posta da Ragusanews non è se sia legittimo il taglio del titolo in cui la Presidente della provincia viene appellata per nome e con tono confidenziale, la questione è di merito amministrativo.

E su tali questioni, le domande di Ragusanews, e dei cittadini contribuenti, sono rimaste inevase.