La produzione di neve da utilizzare come ghiaccio nei mesi estivi, è documentata in Sicilia fin dall'XI secolo.
di Redazione
Buscemi, Siracusa – La produzione di neve da utilizzare come ghiaccio nei mesi estivi, è documentata in Sicilia fin dall’XI secolo. Soprattutto nei salotti della nobiltà e dell’alta borghesia siciliana di fine ‘800 era costume soprattutto nella stagione estiva offrire ai propri ospiti “granatine e sorbetti”. Erano una prelibatezza riservata a pochi eletti a causa della difficile reperibilità all’epoca della materia prima di cui erano fatti, e cioè il ghiaccio. Con il tempo crebbe la richiesta di neve ghiacciata da parte degli abitanti di paesi e città dell’Isola, avidi di soddisfare i palati arsi dalla calura estiva siciliana e così nacquero le neviere, delle vere e proprie imprese commerciali che si occupavano sia della produzione che della consegna diretta di questo ormai indispensabile articolo: il ghiaccio. La neve caduta in inverno si conservava in apposite cavità, si compattava e la si faceva solidificare. Con tutti gli accorgimenti del caso, la si trasportava e vendeva per necessità di refrigerazione e preparazione di granite o gelati. Nel territorio di Buscemi sono state individuate due neviere: una a Monte Vignitti e un’altra in c.da Santa Rosalia. Entrambe scavate nella roccia.
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