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30/10/2025 12:27

Ponte sullo Stretto e Corte dei Conti. C’è chi dice No

Ponte, riunione d'urgenza del Governo dopo lo stop

di Redazione

Messina – La Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto di Messina e la registrazione della delibera Cipess di agosto. Ma non lo ha fermato per sempre. Anzi. Il governo può decidere di andare avanti con il progetto con un voto del Consiglio dei Ministri. Ma mentre gli strali del centrodestra si concentrano sul presidente della Corte Guido Carlino e sulla consigliera delegata Carmela Mirabella, le motivazioni dei giudici chiariranno il perché della bocciatura. Al centro della quale c’è la compatibilità tra il contratto della società Webuild e le norme del diritto europeo. Che in qualche modo verrebbero sacrificate sull’altare della Grande Opera.

Tecnicamente i magistrati contabili non hanno ammesso al visto di legittimità la delibera Cipess n. 41/2025. Ovvero quella con cui il 6 agosto il governo aveva approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. La sezione centrale di controllo sugli atti del governo ha deciso di non procedere alla registrazione dell’atto. Rinviando al deposito, entro 30 giorni, delle motivazioni le opportune spiegazioni. I problemi dell’opera evidenziati dalla Corte dei Conti sono diversi. Riguardano le coperture economiche, le stime sul traffico, la conformità del progetto alle normative ambientali e alle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale. E anche sulla competenza del Cipess. I motivi di criticità in partenza erano dieci.

Al centro della decisione, spiega il Corriere della Sera, c’è la compatibilità con le norme del diritto europeo del contratto di Webuild. Nato nel 2020 dalla fusione di Salini S.p.A. e Impregilo S.p.A., il gruppo ha creato il consorzio Eurolink per costruire il Ponte. Insieme al Gruppo Sacyr (Spagna), a IHI (Giappone), insieme ad altri partner italiani di Eurolink, tra cui Condotte e Itinera. La delibera del Cipess viene quindi considerata illegittima perché contraria alle norme del diritto europeo. C’è da ricordare che la Corte dei Conti aveva segnalato già una serie di criticità. Per esempio secondo i giudici il progetto sarebbe dovuto passare al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che nel 1997 si espresse solo sul progetto “di massima” del 1992.

Ponte, riunione d’urgenza del Governo dopo lo stop

Una riunione di governo sul Ponte sullo Stretto si terrà in queste ore a Palazzo Chigi, all’indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull’opera. Secondo alcune fonti, è prevista alle 10.30.

La “riunione d’urgenza” è stata convocata nella serata di ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni “per affrontare la questione”, come ha spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della sera.

“Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei conti. L’ obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il vicepremier e ministro è determinato”, si legge in una nota.

 

Dal canto suo, la Corte dei conti ha sottolineato in una nota: “Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati“.