Insieme da Barillari in un noto ristorante
di Redazione
Roma – Robert De Niro e Paolo Sorrentino allo stesso tavolo per una cena da premi Oscar. Cose che si vedono ad Hollywood ma in realtà, siamo in una delle storiche taverne capitoline, in quella Roma trasteverina che completa il tour de force della star, che in questi giorni era in città per inaugurare il sontuoso Nobu Hotel and Restaurant Roma. La nuova e attesa insegna romana conclama il successo nel mondo del luxury brand Nobu Hospitalty, di cui “Bob” è fondatore insieme a Nobu Matsuhisa e Meir Teper ma, tra un saké e un nigiri d’autore, meglio fare una pausa da “sushi all’amatriciana”. Non è il titolo di un b-movie ma solo una goliardica scena già iconica, di un De Niro che dopo aver fatto incetta di uramaki, ha deciso di testare il gusto della cucina romana nel cuore pulsante della città.
A raccontarlo sono le foto scattate da Rino Barillari in un blitz in stile Dolce Vita, puntualmente immortalato dal King of Paparazzi che è riuscito ad entrare nella Taverna Trilussa e a cogliere un momento che è già storia. Massimo e Maurizio Pirola, titolari del ristorante di famiglia la cui storia è iniziata con papà Mario, sono increduli e commossi di fronte a cotanti ospiti. Per loro, soprattutto De Niro è quel mito da raccontare ai figli, proprio come ha fatto Massimo con la sua piccola Ginevra che, scrollando il telefono del padre, ha ascoltato le note di Ennio Morricone in una stories su instagram fatta mentre il papà abbracciava il grande e attore. E allora, perché non trascorrere il pomeriggio del giorno dopo sul divano, a vedere “C’era una volta in America”, con quel De Niro giovanissimo scelto e diretto da Sergio Leone che lo volle nei panni di Noodles, protagonista dell’immortale pellicola che ha fatto la storia del cinema.
Tagliere di affettati e formaggi, fritti della tradizione e un bel carciofo alla Giudìa per cominciare, poi una classica carbonara seguita dall’amatriciana che da Trilussa fanno col datterino e infine, un carrello di dessert di cui il tiramisù è stato tra i dolci preferiti della star hollywoodiana. “Che bel ristorante! Non posso credere di non essere mai stato qui. Auguri” – firmato Robert De Niro -, è ora scritto col pennarello sul muro della taverna dei fratelli Pirola, che non hanno nascosto la loro emozione. «De Niro che viene nel nostro ristorante è un riconoscimento lavorativo e personale enorme. Per me è un mostro sacro e averlo qui è stato un onore e un orgoglio», ha raccontato Massimo al Messaggero. La sala blindata per i commensali tra cui c’erano anche Nobu Matsuhisa e poi Carlo Acampora, Ceo del Grand Hotel Via Veneto dove oggi sorge il nuovo gioiello dell’hotellerie di lusso di matrice nippo-americana. Al termine della serata la compagnia lascia il ristorante ma all’esterno la voce si è già sparsa. La folla si avvicina e arriva anche la Polizia a garantire la sicurezza di un momento che ha il sapore di un red carpet in strada. Pioggia di selfie all’uscita, un Sorrentino che saluta l’improvviso pubblico giunto e un De Niro che non si risparmia, mentre un fan gli consegna un Funko Pop in stile “Goodfellas”. L’espressione è di chi non sa se all’amico Martin Scorsese il pupazzetto vestito da “Quei Bravi Ragazzi” possa piacergli, ma Bob è un signore e ricambia con un sorriso il regalo inaspettato. Digestivo e titoli di coda.
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