Moda e Gossip
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22/11/2025 04:00

Speciale silhouette: il cappotto giusto per ogni body shape

Un'immagine armoniosa e gradevole in ogni situazione.

di Redazione

Durante i mesi freddi, il cappotto è senza dubbio l’indumento più in vista, capace di definire l’intero aspetto della persona e di fungere da vero e proprio biglietto da visita. Per questo motivo, la sua forma e il suo taglio sono fondamentali per una buona riuscita estetica. La scelta non dovrebbe basarsi solo sulla moda del momento o sul calore, ma sul modo in cui il capo dialoga con la propria silhouette. Un esempio è la differenza tra un cappotto lungo donna dal taglio dritto e uno più corto e avvitato, che danno effetti visivi completamente diversi. L’obiettivo principale è individuare il modello che accompagni le forme naturali, creando un’immagine armoniosa e gradevole in ogni situazione.

La valorizzazione della figura a clessidra

La figura a clessidra si distingue per una naturale proporzione tra spalle e fianchi, con un punto vita ben evidente. Per rispettare questa armonia, il cappotto non dovrebbe mai nascondere la zona centrale del corpo. Sono ideali i modelli che permettono di stringere il tessuto proprio in vita, come quelli che si chiudono con una cintura, noti come cappotti a vestaglia. Anche i modelli che nascono già avvitati sono perfetti, purché seguano le curve in modo naturale. Sono invece da evitare i tagli larghi e diritti, che tendono a far scomparire la vita, dando un aspetto più anonimo alla figura ben definita.

Bilanciare la figura a pera

La figura a pera, o triangolo, ha i fianchi più pronunciati rispetto alle spalle. L’intento stilistico in questo caso è bilanciare la figura, aggiungendo attenzione e volume sulla parte superiore del corpo. I modelli più adatti sono dotati di revers ampi, colli importanti o dettagli che creano pienezza intorno al petto. Per quanto riguarda la parte inferiore, il taglio deve scendere ampio e morbido, come nei cappotti leggermente svasati sul fondo, che coprono i fianchi senza evidenziarli. È preferibile che la lunghezza non si fermi mai esattamente all’altezza massima del fianco, per non tagliare la figura nel punto più largo.

Slanciare la figura a mela

La figura a mela accumula la maggior parte del volume nella zona centrale del busto, pur mantenendo gambe sottili. La strategia più efficace è quella di allungare l’immagine, creando linee pulite e verticali. I cappotti più indicati sono quelli dal taglio dritto e semplice, preferibilmente con un’unica fila di bottoni (monopetto). È sconsigliato l’uso di cinture, soprattutto se strette, o di modelli con troppi dettagli all’altezza dell’addome, in modo da non appesantire ulteriormente il punto vita. I tagli lunghi che lasciano la figura priva di interruzioni contribuiscono a slanciare l’intera silhouette, valorizzando le gambe snelle.

Dare forma alla figura a rettangolo

La figura a rettangolo è molto lineare, con spalle, vita e fianchi sulla stessa linea. Per dare movimento, il cappotto deve creare l’illusione di curve. I modelli a doppiopetto sono una scelta eccellente, poiché il tessuto sovrapposto aggiunge corpo e tridimensionalità al busto. Anche l’utilizzo della cintura aiuta a segnare un punto vita fittizio. Questa silhouette si adatta bene a tessuti più strutturati o a tasche applicate che rompono la linearità del corpo, aggiungendo i volumi che naturalmente mancano alla figura.

Ammorbidire il triangolo invertito

Il triangolo invertito presenta spalle larghe e fianchi stretti. Lo scopo è ammorbidire la linea delle spalle e dare più volume alla zona inferiore. I cappotti ideali hanno maniche che scendono morbidamente dalla spalla (maniche dette “raglan” o a kimono) e scollature a V. Le tasche posizionate sui fianchi o un taglio leggermente svasato sul fondo del cappotto sono utili per riempire visivamente la parte inferiore, bilanciando così la larghezza del torace con quella del bacino. Vanno evitati i modelli con spalline rigide o colli eccessivamente grandi che accentuerebbero l’ampiezza delle spalle.