Esposto per Sabrina Colle, per un collaboratore e per la sorella del critico d’arte anche per maltrattamenti
di Redazione
Roma – “Ho denunciato tutti. Per circonvenzione di incapace e maltrattamenti”. È l’ultimo annuncio che ha fatto Evelina Sgarbi, figlia di Vittorio, durante la trasmissione Verissimo, tornando a parlare dei rapporti con il padre. “L’esposto è stato presentato nei confronti di Sabrina Colle, la compagna di Sgarbi, Nino Ippolito, suo collaboratore, e Elisabetta, la sorella dell’ex sottosegretario alla Cultura e la zia di Evelina”, fanno sapere i collaboratori di Evelina.
In questi giorni è atteso il provvedimento della giudice civile Paola Scorza: dovrà decidere se affiancare o meno un amministratore di sostegno al critico d’arte dopo essersi riservata nella prima udienza. Una figura che si occuperebbe di curare i suoi interessi e il suo patrimonio perché – come sostenuto dalla figlia Evelina nell’istanza presentata in tribunale – Vittorio Sgarbi non sarebbe più in grado di farlo da solo per il suo stato di salute. In passato altri esposti erano stati presentati per un accertamento sulla salute del padre. Altre querele sono state fatte per diffamazione verso altri personaggi.
Evelina Sgarbi ha anche risposto alle domande sul matrimonio di Sgarbi con Sabrina Colle. “Pare che a Venezia non si possa più fare perché il prete non li vuole sposare. Peraltro ho appreso che una persona che è stata sottoposta a cure così invasive e non è lucido non possa, secondo il diritto canonico, contrarre matrimonio nell’immediato”. Il matrimonio perciò “pare venga spostato ad Arpino. Comunque con la denuncia per circonvenzione di incapace e maltrattamenti penso che non si possa neanche sposare. Prima bisogna fare chiarezza”. Mentre dall’entourage del critico d’arte alla domanda sulle possibili nozze arriva la risposta che “se la richiesta della figlia verrà rigettata, le nozze verranno anticipate”.
“Sono felice delle novità importanti perché mio fratello Carlo si è esposto e si è unito a me nel volere andare a fondo e conoscere la verità. Di questo sono molto contenta. In realtà con mio fratello non ci siamo confrontati direttamente sui punti, ma tramite il suo avvocato Bernardini De Pace abbiamo saputo che è esattamente in linea con me nel voler fare chiarezza. Dice che una figlia non dovrebbe arrivare a mettere l’avvocato per avere informazioni sulla salute del padre e che durante l’udienza del 28 ottobre – ha spiegato Evelina Sgarbi – non è stata fatta assolutamente chiarezza sullo stato di salute di Vittorio Sgarbi. Non è stata richiesta una verifica tramite figure competenti sul suo reale stato di salute. E le domande sono state poste in assenza mia e del mio avvocato, procedura del tutto anomala”. Non ha ricevuto, invece, appoggio dalla sorella. “Da parte di mia sorella Alba invece – ha detto ancora Evelina Sgarbi – per ora nulla. Magari sta cercando di capire cosa fare, visto che penso che si sia fatta plagiare anche lei dalle persone che stanno intorno a mio padre. Forse incomincia a rendersi conto che non sono persone di cui fidarsi”.
Nel mirino di Evelina Sgarbi anche alcune ospitate per la promozione del nuovo libro, ‘Il cielo più vicino’: “Continuano a mandarlo in giro a fare interviste in uno stato evidente di sofferenza”, “sta male, e non va esposto in questo modo per pubblicizzare un libro”. Ha poi concluso: “Non ho mai litigato con mio padre, la responsabilità dell’allontanamento è solo dovuta al fatto che non gestisce più il suo telefono in autonomia ed è stata quindi alzata da loro una cortina contro di me. Io non sto facendo la guerra a mio padre, come loro hanno cercato di far credere, per fortuna senza riuscirci, ma sto facendo la guerra per mio padre contro di loro, nell’esclusivo interesse suo, della sua libertà, della sua dignità e della sua salute”.
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