Condannato il ristoratore, assolto il medico
di Redazione
Napoli – Morto dopo aver mangiato sushi: ristoratore cinese condannato a due anni e mezzo di reclusione e al risarcimento delle parti civili, assolto il medico. Sì è chiuso oggi il processo di primo grado per la morte di Luca Piscopo, il ragazzo di quindici anni deceduto il 2 dicembre 2021 per una miocardite dopo nove giorni di sofferenze in seguito a una presunta intossicazione alimentare dopo aver mangiato sushi in un locale «all you can eat» del Vomero a Napoli. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico.
A giudizio erano finiti il gestore cinese del ristorante di sushi e il medico di base della famiglia Piscopo, con le accuse di omicidio colposo (contestato ad entrambi gli imputati) e reati che riguardano l’igiene e la conservazione degli alimenti solo per il titolare del locale. Al termine della sua requisitoria, il pm aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione per il ristoratore e ad un anno e otto mesi per il medico. In aula erano presenti i genitori di Luca Piscopo, la sorella, altri familiari e una decina di amici del ragazzo, tra cui le amiche che parteciparono a quel pranzo il 23 novembre 2021.
«Non è stata fatta pienamente giustizia, questa rimarrà soltanto una verità giudiziaria. Mio figlio è morto dopo giorni di sofferenza e dopo aver perso 10 chili, ma il medico non ci ha mai chiamati in quel lasso di tempo. Il risarcimento non ci interessa, meritavano entrambi il massimo della pena». Lo ha detto Maria Rosaria Borrelli, la madre di Luca Piscopo.
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