Attualità
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03/12/2025 23:05

Food Mama Festival: 163 mila euro di fondi pubblici per sei degustazioni. Nessuna traccia di turisti, buyer o giornalisti

I nostri soldi

di Gabriele Giannone

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Ragusa – Con gli stessi 163 mila euro di fondi pubblici spesi per il Food Mama Festival, la provincia di Ragusa avrebbe potuto ospitare circa 2.000 operatori turistici, buyer, giornalisti internazionali e agenzie di viaggio, prelevandoli dagli aeroporti di Roma e Milano per portarli a scoprire i luoghi più rappresentativi del nostro territorio per poi raccontarne le suggestioni. Un’operazione che avrebbe potuto generare contatti commerciali e un ritorno economico importante.

Invece, quei 163 mila euro sono stati spesi per sei appuntamenti di degustazioni, show cooking e camminate culturali, con presenze ridotte, pubblicità minima, nessuna visibilità nazionale e — dato ancor più grave — nessuna evidenza pubblica del coinvolgimento di buyer, giornalisti di settore, tour operator o riviste specializzate.

Il Food Mama Festival si è svolto tra ottobre e novembre nei comuni di Comiso, Chiaramonte Gulfi, Scicli, Ispica, Vittoria e Modica. Il programma prevedeva un mix di degustazioni, promozione dei prodotti locali, passeggiate culturali e incontri tra produttori e presunti “operatori del settore”. Il costo totale, secondo la Determina Dirigenziale n. 2986/2025 del Libero Consorzio di Ragusa, presieduto da Maria Rita Schembari, è di 163.000 euro IVA inclusa.

Finanziato dalla Regione Sicilia, avrebbe dovuto portare nel territorio buyer, operatori turistici, giornalisti di settore e aziende agroalimentari. Sulla carta doveva essere un evento di promozione territoriale con il coinvolgimento della Cna.

L’organizzazione è stata affidata dal Libero consorzio di Ragusa con affidamento diretto alla società Sun Hub Srls, di cui è socia e amministratrice la giornalista Sabrina Gariddi, un’azienda di recente costituzione e senza esperienza significativa nel settore. Un affidamento senza bando ad un’azienda costituita pochi mesi prima dell’evento, priva di esperienza documentata nel settore degli eventi turistici.

Ma le intenzioni della vigilia si sono rivelate opposte alla realtà. Nessuna traccia di buyer, giornalisti o operatori del turismo. Nonostante la comunicazione istituzionale parlasse di un evento capace di coinvolgere buyer nazionali e internazionali, giornalisti specializzati, riviste di settore, operatori turistici professionali, aziende agroalimentari.

Ad oggi, nessun articolo è apparso su riviste di turismo, gastronomia, enogastronomia o travel marketing. Nessuna redazione nazionale ha coperto l’evento. Nessuna associazione di tour operator ha menzionato la manifestazione. Nessun buyer agroalimentare internazionale risulta aver partecipato. Nessuna piattaforma professionale (Gambero Rosso, Identità Golose, Slow Food, Italia a Tavola) ha pubblicato report, recensioni o reportage. Ad oggi, certo!