Una storia imperfetta
di Redazione
Santa Croce Camerina – Carmela Aguzza è la mamma di Veronica Panarello.
E quando parla di sua figlia usa un termine siciliano, che è la corruzione di una parola italiana: Mia figlia? E’ llienata“.
Allienata.
Posseduta. Non presente a se stessa.
Lo disse un anno fa in dicembre, Carmela: “Veronica sin da bambina soffriva di manie persecutorie, era una bambina aggressiva e violenta. Sino all’età di sette anni è stata seguita e curata da uno psicologo ma poi si è rifiutata”.
La doppia ritrattazione degli ultimi dieci giorni (“non ho accompagnato Loris a scuola”, “Loris si è ucciso giocando”) è il sintomo di un percorso catartico che sta portando la donna a recuperare il ricordo dell’omicidio.
Come nel caso della Franzoni, Veronica ha rimosso freudianamente il momento dell’orrore, e a stento, e con fatica, sta riappropriandosi della sua storia di mamma.
Una storia imperfetta.
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