di Redazione

Pozzallo – Cosa c’è dietro i fenomeni di innalzamento del livello delle acque che negli ultimi mesi sono divenuti sempre più frequenti nelle coste pozzallesi? Ce lo spiega un telespettatore, Gianfranco Iacono, appassionato di fenomeni meteomarini. “Da quando ho partecipato a un convegno, anni fa, mi sono appassionato alla materia”, dice Iacono, “e così ho scoperto che in diversi porti della costa meridionale della Sicilia ed in alcune aree della costa tunisina, si manifestano talvolta queste repentine fluttuazioni del livello del mare”. “A Mazara del Vallo il fenomeno è noto come “Marrobbio”, dice Iacono, “a causa della particolare geometria del porto, costruito intorno all’estuario del fiume “Mazaro”, esso può generare salti idraulici che si propagano lungo il “porto canale” producendo notevoli danni alle imbarcazioni della locale marineria”. Tali fenomeni mostrano delle similarità con il ben più disastroso fenomeno dello “tsunami”, tant’è che le oscillazioni repentine indotte da perturbazioni in atmosfera sono denominate “meteotsunami”. “Ma mentre lo tsunami è generato da fenomeni sismici”, spiega Iacono, “i meteotsunami sono generati da variazioni repentine delle condizioni atmosferiche, come il passaggio di fronti di pressione, l’instabilità dinamica, l’influenza dell’orografia, tempeste e trombe d’aria”.
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