di Redazione


Se persino le festa della patrona, Maria delle Milizie, quest’anno a Scicli è stata in forse è colpa, come sempre, della discarica.
Ma, attenzione, non del fatto che tutti portano i rifiuti a Scicli e nessuno paga, ma, al contrario, del fatto che la discarica non c’è più.
In che senso? Da due mesi a questa parte la gestione della discarica comprensoriale di San Biagio è passata all’Ato Ambiente Ragusa.
Ciò vuol dire che Scicli, a partire dal bilancio di previsione 2007, non potrà più mettere in conto, tra le entrate, anche solo presunte, i soldi che Ispica, Modica e Pozzallo avrebbero dovuto pagare.
L’ammanco è superiore al milione di euro e di tanto è lo sbilancio che non permette al ragioniere Carestia ( i latini dicevano “nomine ac re” quando il nome di una persona conteneva un destino…) e al vicesindaco Muccio di portare una proposta prima in giunta e poi in consiglio.
I termini per l’approvazione degli strumenti finanziari sono scaduti il 30 aprile. Pare che una soluzione, intanto, sia stata trovata.
Ovvero, caricare parte delle spese 2007 sul 2008. In questo modo si riuscirebbe a quadrare il cerchio pur se tra mille difficoltà.
I servizi sociali sono quelli più a rischio di tagli. Una vera iattura.
A margine di ciò le considerazioni di quanti fanno politica e si chiedono quanto valga la pena, l’anno prossimo, tentare di vincere le elezioni amministrative in un Comune in cui quando c’era la discarica non c’erano soldi in cassa, ma i conti quadravano; ora non c’è la discarica, non ci sono i soldi in cassa e in compenso i conti non quadrano.
Saltate le venticinque ore, e anche le ventuno, per gli articolisti (inchiodati a diciotto ore settimanali), saltate le manifestazioni estive, con la prospettiva di un taglio tra un milione e due milioni di euro nella spesa corrente, ora sono a rischio anche gli stipendi dei comunali, a Scicli più di quattrocento persone. E questo è ciò che più terrorizza gli amministratori. Governare con una macchina amministrativa insoddisfatta e mugugnante non è affatto facile.
Si attende da un giorno all’altro l’approvazione dello strumento finanziario in giunta, e quindi l’esame del consiglio comunale, che in questa vicenda è rimasto silente, rassegnato, latitante.
Quasi che i consiglieri abbiano contezza di ciò che spetta alla nuova amministrazione che si insedierà tra un anno.
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