Attualità
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24/07/2009 01:11

Giovanni Occhipinti: Il destino dell’aeroporto dipende dai vettori

di Giuseppe Savà

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Ragusa – “Grazie all’emendamento dell’on. Nino Minardo passato in commissione bilancio alla Camera si è accesa una luce: la Soaco sarà finalmente in grado di gestire in maniera competitiva, economicamente sostenibile, l’aeroporto di Comiso”.
Giovanni Occhipinti è presidente del consiglio provinciale di Ragusa, e manager della società che gestisce il villaggio turistico Kastalia, sulla costa iblea.
“Gli operatori turistici internazionali, penso al Club Mediterranee, sono entusiasti nella imminente apertura dell’aeroporto di Comiso, ma serve dare un ultimo contributo perché questa infrastruttura possa decollare. Le istituzioni iblee, le associazioni di categoria devono essere a fianco della Sac e della Soaco nella individuazione dei vettori che dovranno atterrare a Comiso.
Oggi registriamo, in ragione della crisi, un calo del 20, 30% nelle presenze turistiche rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo stesso non vale per san Vito Lo Capo, dove il vicino aeroporto di Birgi, servito da Ryanair, consente di garantire il tutto esaurito, in assoluta controtendenza rispetto al resto dell’Isola. E’ inutile che singoli politici vaghino per l’Europa in cerca di vettori, è la Soaco a dover individuare i partners, e quindi gli operatori turistici ci confronteremo con costoro, per l’acquisto di pacchetti vuoto per pieno, o per gli allotment.
Non si comprende il motivo per cui il 14% delle quote societarie che erano destinate agli imprenditori siano state riassegnate alla Soaco, mentre una grossa e residua opportunità è data dal 33% di capitale residuo che dovrà essere acquistato dagli enti pubblici e dalle associazioni di categoria, affinché anche l territorio ibleo abbia diritto di partecipare alle decisioni strategiche che riguardano il futuro dell’economia di questa terra.
Altra questione, parallela a quella dell’aeroporto, è l’assenza di aree individuabili nei piani regolatori dei comuni della nostra provincia, da destinare a nuove strutture ricettive. La sostenibilità economica di un albergo è sopra le cento camere. La parcellizzazione dell’offerta attuale è figlia di un nanismo imprenditoriale che non consente di fare massa critica. Serve individuare le Ast, le Aree di Sviluppo Turistico, aree sul mare, in cui poter costruire alberghi, in modo da attirare investimenti internazionali.
Nei piani regolatori della provincia non esistono siti in cui è possibile fare una lottizzazione organica, coerente, funzionale, con destinazione turistico ricettiva. E’ una lacuna grave, l’assenza di queste macro aree, cui si aggiunge la farraginosità delle procedure di Via-Vas, che richiedono un percorso burocratico di due anni lavorativi. Tempi impensabili per chi vuole fare impresa. E dire che è imminente la pubblicazione della misura 4.19, e questo territorio perderà un’occasione importante di fare investimenti grazie alle risorse che l’Unione Europea destina al turismo.
I consigli comunali e le amministrazioni devono fare la loro parte nel dare una svolta alla pianificazione territoriale”.