di Redazione

Una seduta di giunta fiume, con l’approvazione di bilancio, piano triennale delle opere pubbliche e pianta organica. Oggi a mezzogiorno la giunta Falla ha esitato i tre importanti strumenti di programmazione. Il bilancio, approvato con ventisei giorni di ritardo sulla scadenza di legge, e con esso il piano triennale.
Molti i tagli in uno strumento finanziario che si annuncia di lacrime e sangue.
La giunta ha esitato anche la pianta organica.
Individuate sei aree, tre posizioni organizzative, un direttore generale di nomina fiduciaria.
Le sei aree si dividono in tre interne e tre a concorso pubblico, mentre le tre posizioni organizzative si suddividono in ecologia e manutenzioni, economato e contratti, e infine tributi.
Restano fuori, alle dipendenze del direttore generale, la farmacia comunale, la polizia municipale, e l’ufficio legale. Tre atti deliberativi importantissimi, quelli esitati dall’amministrazione, due dei quali, bilancio e piano triennale, saranno immediatamente trasmessi al consiglio comunale.
Quest’ultimo organo avrà il compito di emendare e quindi approvare sia l’uno che l’altro.
Una quadratura difficilissima, quella del bilancio, quest’anno, che ha fatto rischiare il commissariamento ad acta del Comune. Non è ancora dato sapere come il consiglio comunale emenderà uno strumento finanziario costruito su un equilibrio fragilissimo.
La mancata proroga dal 30 aprile al 31 maggio ha preso alla sprovvista più di un’amministrazione comunale, e quella di Scicli in tal senso non ha fatto eccezione.
La redazione e stesura dello strumento contabile ha peraltro creato più di una fibrillazione in amministrazione, tra il vicesindaco, con delega al bilancio, Muccio, e il ragioniere generale Giuseppe Carestia.
Tra le vittime eccellenti del nuovo bilancio le manifestazioni estive, e tutto ciò che riguarda gli aiuti all’associazionismo di qualunque genere. Purtroppo, il passaggio di consegne nella gestione della discarica dal Comune all’Ato Ambiente Ragusa ha determinato nei conti dell’ente pubblico sciclitano un ammanco superiore al milione di euro.
E anche se sino ad oggi i tre comuni conferitori non hanno onorato il debito, determinando una difficoltà di liquidità a Scicli, l’iscrizione a ruolo delle somme da loro dovute ha permesso di far quadrare i conti in questi anni.
Da quando San Biagio è passata all’Ato Ambiente è venuta a mancare una delle principali entrate del Comune di Scicli.
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