di Redazione string(0) ""

“Prima mi sposi e poi avviene il fatto,
donna onesta sono.
E’ inutile che fai…
come un pezzo di marmo sono,
una morta stai baciando”.
Monica Vitti, La ragazza con la pistola, 1968, di Mario Monicelli
La donna siciliana oggi è lontana anni luce da Assunta, la ragazza interpretata da Monica Vitti nel film di Monicelli “La ragazza con la pistola” del 1968, che per difendere la verginità rubata parte per l’ Inghilterra, dalla lontana Sicilia, armata di pistola.
A questa conclusione giungono due ginecologi, che hanno tracciato un ritratto della donna siciliana alle prese con temi come contraccezione, maternità, sterilità e menopausa.
I professori Ettore Cittadini, ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’ università di Palermo, e Antonio Cianci, direttore della clinica dell’ ateneo di Catania, sostengono: «La ragazza dalla lunga treccia e la pistola nella borsa pronta a vendicare la propria verginità rubata raccontata da Monica Vitti non esiste più – osservano i due clinici universitari – è il concetto di verginità come valore da difendere a tutti i costi a non esistere più, i rapporti prematrimoniali sono una prassi. Mentalità più tradizionali si trovano nei ceti più piccoli e agricoli».
Il lavoro dei due specialisti mostra che molti dei tabù e degli stereotipi che caratterizzavano l’ universo femminile sono caduti. E che anche in Sicilia, come al Nord, la donna che lavora e ha una vita attiva è portata a ritardare sia il matrimonio che la scelta della maternità. Almeno tra le donne delle classi sociali più elevate. Il primo figlio arriva intorno ai 30 anni e non mancano le madri tardive, che fanno il primo figlio verso i 35 e i 36 anni. L’ uso della pillola o di contraccettivi più moderni arriva dopo, quando il rapporto di coppia è più stabile.
«E anche in Sicilia – dicono i due studiosi – molti adolescenti si rivolgono al pronto soccorso il sabato sera chiedendo la pillola del giorno dopo». Se la cicogna non arriva per una coppia non è più una colpa da nascondere. E la donna siciliana affronta con mentalità più serena anche il periodo della menopausa, chiedendo aiuto allo specialista e non chiudendosi in atteggiamento di rassegnazione verso l’ età che avanza. Che l’ emancipazione delle donne nelle grandi città sia un fatto reale, che la donna sia più disposta a capire le novità nel campo della sessualità, lo conferma la scrittrice siciliana Dacia Maraini. Ma le difficoltà esistono ancora.
«La realtà dei paesi è ben diversa, con sacche di arretratezza più grandi di quello che si pensa. E parlo non solo per la Sicilia, ma anche per tante altre regioni. Ci sono due Italie, non solo due Sicilie. C’ è quella emancipata e avanzata al livello dei paesi europei e c’ è un’ Italia provinciale, di campagna o di montagna, dove ancora le tradizioni sono pesanti, dove una donna che gira da sola la sera viene considerata immorale. E i bar pieni di uomini dove le donne non entrano non li vedo solo in Sicilia ma dappertutto. Sull’ argomento del sesso sono gli uomini ad avere più un atteggiamento di difesa».
© Riproduzione riservata