di Redazione

SIRACUSA, 19 DIC “Preghiamo per coloro che, riconoscendo la gravità del gesto che hanno compiuto, riescano a rendersi conto che anche loro è come se avessero perso la vita, l’unico bene prezioso e non surrogabile che abbiamo”. Così il vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa, Sebastiano Amenta, nel corso del funerale di Giuseppe Scarso, l’ottantenne picchiato e poi dato alle fiamme l’1 ottobre scorso nella sua abitazione a Siracusa, e morto cinque giorni fa all’ospedale Cannizzaro di Catania dove era stato ricoverato. Poche persone nella piccola chiesa di Grottasanta. In prima fila il fratello e la cognata, i nipoti, poi alcuni vicini di casa della vittima.
Tra i banchi anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e il questore Mario Caggegi. Nel corso dell’omelia monsignor Amenta ha detto: “La vicenda di questo nostro fratello ci ha profondamente scosso provocando in noi la forte invocazione della giustizia”.
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