di Redazione
I turisti? “Un bel ricordo. Meno ottanta per cento nel raffronto tra i periodi febbraio-maggio 2006 e lo stesso periodo del 2007”.
E’ Laura Calabrese, della cooperativa turistica Compagnia del Mediterraneo, a tracciare il deludente bilancio di questa prima parte del 2007.
Ma come mai un calo così vistoso? “Non riusciamo a comprenderlo, o meglio, ci sono alcuni indizi”.
Ovvero? “Intanto chi è venuto negli anni scorsi non ritorna. Forse perché ha visto tutto, o forse perché è rimasto deluso dai servizi offerti. Poi c’è un generale, e ingiustificato, innalzamento dei prezzi da parte dei proprietari degli immobili adibiti a ricettività turistica. Infine, non è detto che il fenomeno Montalbano duri a vita, e se per questo neanche il trend Unesco”.
Che fare? E’ il problema che affronta un territorio baciato in maniera quasi inaspettata dall’ondata turistica degli anni scorsi e che forse si è fatto trovare troppo impreparato.
“E’ mancata una governance di alcuni processi e di questo stiamo scontando ora le conseguenze”.
In effetti, anche a occhio, la presenza turistica in città è calata visibilmente.
Ma qual è la prospettiva per i mesi caldi dell’estate? “Luglio praticamente vuoto, pochissime prenotazioni. Agosto meglio, ma solo i primi ventiquattro giorni, come al solito, nessun accenno alla destagionalizzazione. Ci sono bed and breakfast che non hanno ancora una sola prenotazione in agosto. E dire che negli anni sorsi erano già quasi pieni in questo stesso periodo per il mese più caldo dell’anno”.
A poco è valso a quanto pare anche l’investimento pubblicitario fatto dal Comune con l’acquisto di inserzioni si testate nazionali di settore.
“Se non c’è un’elevazione complessiva della qualità dell’offerta c’è il rischio di sciupare l’investimento degli anni scorsi”, conclude la Calabrese.
Purtroppo, anche l’idea di una promozione comune degli otto siti Unesco del Val di Noto è andata via via dimostrandosi una mera illusione, e tra le municipalità i più forti hanno fatto strada a se.
E’ il caso di Catania, ma anche di Modica, che viaggiano su binari propri, ma anche Scicli, col marchio Marebarocco ha fatto strada a se da due anni a questa parte. Ragion per cui si è perso il senso della comune appartenenza all’identità del Val di Noto, o del Sud Est che dir si voglia. Tutti elementi di riflessione che le amministrazioni e chi si occupa di marketing del territorio dovranno prima o poi porsi concretamente per rilanciare il settore prima che si parli di crisi.
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